Tassa di soggiorno a Jesolo spaccatura tra gli albergatori

Sono almeno 25 strutture di alto livello, tutte 4 e 5 stelle, pronte a lasciare l’Aja in segno di protesta L’ex sindaco Calzavara: «Vogliono un turismo straccione». Il presidente Rizzante: «Fatto il possibile»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - CODE ENTRATA JESOLO PAESE E MARE AFFOLLATO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - CODE ENTRATA JESOLO PAESE E MARE AFFOLLATO
JESOLO. Sulla scia di polemiche per gli aumenti della tassa di soggiorno anche l’Aja si spacca. Già 25 alberghi, soprattutto quelli a quattro e cinque stelle, sono pronti addirittura a staccarsi. Lo svela il consigliere regionale, ex sindaco e albergatore jesolano, Francesco Calzavara. Il titolare dell’hotel a cinque stelle Almar, Luca Boccato, e quello dell’hotel Falkensteiner, l’altro cinque stelle di Jesolo, hanno protestato per gli aumenti dell’imposta di soggiorno presentati in Consiglio comunale, criticando apertamente soprattutto l’Aja per essere accondiscesa alle proposte del Comune sull’applicazione tutto l’anno e gli aumenti, ventilando per primi la possibilità di uscire dall’associazione. E di non essere i soli.


«L’intenzione dell’Aja», dice Calzavara, «è a quanto pare di stimolare un turismo straccione di comitive, che infatti non vedono alcun aumento della tassa di soggiorno e anzi ne sono di fatto risparmiate, a discapito di un turismo di qualità per il quale abbiamo combattuto negli ultimi 20 anni e che vede aumentate le tariffe, persino tutto l’anno. Allora l’Aja, appiattita su certe logiche, è stata criticata a ragione da personalità di spicco dell’imprenditoria, che hanno avuto incarichi e ruoli importanti per la città, quali Luca Boccato. Ci risulta che non sia il solo pronto a uscire, ma ci siano almeno 25 strutture, molte delle quali a quattro stelle, che non si sentono più rappresentate dall’Aja di Alessandro Rizzante e sono pronte ad aderire a un nuovo soggetto». Un colpo di scena. Forse per la prima volta nella storia di Jesolo l’Aja è stata attaccata frontalmente dall’interno, contestata dall’alto degli oltre 350 albergatori iscritti su 400 strutture a Jesolo.


Rizzante intanto replica: «Dispiacciono le parole di Boccato, che peraltro avremmo voluto vedere nell’assemblea che abbiamo organizzato appositamente per discutere di questa spinosa questione, perché l’associazione si è sempre battuta per fare gli interessi dei suoi associati, e in generale della categoria. E anche sul fronte imposta di soggiorno, fin dai primi segnali, ci siamo subito mossi per provare a contrastare gli aumenti. Abbiamo cercato di ottenere il massimo del vantaggio per la ricettività alberghiera e, se il Consiglio comunale approverà le proposte che abbiamo presentato, questo è proprio frutto dell’impegno profuso. Gli stessi hotel a 5 stelle ne traggono beneficio. Sappiamo che non è la migliore delle soluzioni, ma era il massimo che potevamo chiedere e auspicabilmente ottenere. Abbiamo lavorato cinque giorni sui numeri e i numeri ci dicono che possiamo fare così. Non penso si potesse fare altro di fronte alla proposta dell’amministrazione comunale, cui diciamo che noi ci prendiamo le nostre responsabilità, purché veniamo coinvolti nelle decisioni, con il Tavolo Tecnico, così come previsto dal regolamento sull’imposta di soggiorno».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia