Stupore e sconforto tra i docenti «Ma noi contrari all’uso della droga»
SAN STINO
Sorpresa e incredulità a San Stino per la notizia di una insegnante che ha ammesso di usare l’hashish durante un controllo antidroga delle forze dell’ordine all’istituto professionale Enrico Mattei. A rispondere, con garbo e disponibilità, è uno dei professori più esperti e conosciuto della scuola, Renzo Doro.
«Conosciamo la situazione», spiega l’insegnante, «ma non possiamo dire nulla sulla professoressa e sugli studenti coinvolti. È una vicenda che ci ha fatto riflettere. Sulla sorte della professoressa segnalata deciderà il preside. Non posso dire se sia stata sospesa o meno. Manteniamo su questo aspetto la dovuta riservatezza». Allo studio ci potrebbe essere un'azione disciplinare. L’insegnante però non vuole che il Mattei passi per un istituto che non faccia assolutamente nulla per contrastare il diffondersi, tra i giovani e a questo punto anche tra gli adulti, delle sostanze stupefacenti. I fatti degli ultimi giorni, caratterizzati dalla morte per overdose di due 16enni a Udine e Roma, stanno preoccupando tutti i genitori di figli adolescenti.
«La cosa è molto semplice», aggiunge l'insegnante, « il nostro impegno per contrastare la droga è totale. Abbiamo aderito da subito al Progetto Scuole Sicure, perché crediamo che gli istituti non debbano avere alcuna macchia. Quando i carabinieri, nel caso specifico quelli della stazione di San Stino, sono entrati nella nostra scuola alcuni giorni fa, abbiamo dato la consueta disponibilità. Con nostra sorpresa abbiamo scoperto che, oltre a qualche studente, anche una nostra insegnante era finita tra i segnalati. E ci dispiace».
L'istituto Enrico Mattei dipende direttamente dallo Scarpa di San Donà di Piave, dove lavora il dirigente di entrambe le scuole. La scuola sastinese venne fondata nel 1962, come sede distaccata del Sanudo di Venezia. Nel 1970 acquisì autonomia. In anni recenti ha subito importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento finanziati dall’allora Provincia di Venezia. Il sindaco Matteo Cappelletto non era al corrente della vicenda. «Sono rimasto sorpreso perché non è mai successo che con la droga venga sorpreso un docente, in questo caso una donna. Il Comune è attento alla problematica, assumendo iniziative divulgative a tutela dei giovani», ricorda il primo cittadino, «e l'arma più efficace resta sempre la prevenzione». —
Rosario Padovano
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