Stroncato a 47 anni l’albergatore Camiletto

SOTTOMARINA. “Ciao Marco, conoscerti e lavorare con te è stato un onore. Mancherai a tutta la città”.
Sono centinaia i messaggi di questo tenore che da ieri arrivano, soprattutto attraverso facebook, alla famiglia di Marco Boscolo Camiletto, vinto dalla malattia a soli 47 anni. Albergatore, presidente del consorzio di promozione ConChioggiaSì, in prima linea da sempre per cambiare il turismo in una città in cui si fa fatica a fare qualsiasi cosa.
Un imprenditore, un innovatore, ma anche un marito e un padre. Marco lascia la moglie Patrizia Pagan e i figli, Luca e Marta, di 14 e 11 anni. Una perdita enorme per la famiglia, ma anche per la città intera che da ieri si ritrova un po’ più povera. Povera di idee, di energia e di voglia di fare.
Tutti ricordano Marco proprio per l’impegno e la dedizione che metteva nel lavoro e che aveva messo negli ultimi mesi cercando di sconfiggere una battaglia impari contro una malattia che non lascia scampo.
Con tutte le forze aveva creduto e scommesso nel consorzio, appellandosi in tutti i modi ai colleghi, alla fine dello scorso anno, per non far morire una struttura che garantiva la promozione delle strutture, ma in primo luogo della città, che permetteva a Chioggia di essere presente nelle importanti vetrine internazionali.
Aveva creduto nel nuovo organismo, Gruppo turismo Chioggia, per fare squadra mettendo insieme quattro realtà turistiche e cercando di perseguire obiettivi comuni. Aveva creduto nella possibilità di cambiare il volto del turismo in città, aprendo per primo, nella scorsa estate, il primo smart hotel di Sottomarina, il “suo” Mediterraneo nel cuore del Lungomare.
«Era una persona gioviale, estroversa, pieno di idee», ricorda Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon, nel direttivo di Gruppo turismo, «sempre propositivo e disposto al confronto. Un vero “off sider” rispetto all’ambiente alberghiero tant’è che in piena crisi economica nazionale e nel calo di presenze a livello locale ha realizzato il suo sogno senza tentennamenti. Un vero imprenditore, impavido anche nella malattia. Non è facile affrontare la morte con lo spirito di chi non sta morendo. Una persona determinata che anche nella diversità di vedute sapeva ascoltare l’altro e ripartire da zero dopo uno scontro».
Dai colleghi agli amici, dai politici a chi negli anni ha avuto la fortuna di lavorare con lui, tutti ieri si sono stretti a parole e col pensiero accanto alla famiglia di Marco, distrutta dal dolore. I funerali si terranno domani, alle 16, nella chiesa del Buon Pastore.
Elisabetta Boscolo Anzoletti
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia