Borseggi a Venezia: Brugnaro chiede correttivi al Governo per poter punire i ladri

Il sindaco punta a strumenti più efficaci per combattere il fenomeno che vede i turisti come vittime predestinate: «Con la riforma Cartabia questi reati sono punibili solo su querela. E spesso gli stranieri non denunciano»

Una attivista dei Cittadini non distratti ad un imbarcadero con i cartelli contro le borseggiatrici
Una attivista dei Cittadini non distratti ad un imbarcadero con i cartelli contro le borseggiatrici

Correttivi urgenti, a partire dalla procedibilità d'ufficio, vengono chiesti dalla Città di Venezia a Parlamento e Governo per combattere il fenomeno dei borseggi ai turisti, vera piaga nella città lagunare.

«Non possiamo rassegnarci alla normalizzazione di reati che danneggiano quotidianamente la vita delle persone e l'immagine della città», è la posizione espressa dal sindaco Luigi Brugnaro.

Capita a Venezia, ma succede in tutti i grandi centri urbani e turistici. Le difficoltà, sottolinea il sindaco, «partono dalla riforma Cartabia che, pur animata da principi condivisibili, ha modificato la procedibilità per taluni reati, comportando una sostanziale impunità per gli autori seriali di quelli minori, procedibili solo a querela».

Una prima correzione è stata portata dal Dl Sicurezza, che, tra le altre novità, ha modificato la disciplina della detenzione per le borseggiatrici incinta o madri di figli piccoli. Resta però la procedibilità solo a querela per i furti con destrezza: una trafila che, tra denuncia e iter giudiziario, non viene mai seguita dai turisti stranieri, prime vittime dei borseggi.

Da qui l'appello di Brugnaro a Parlamento e Governo: «Le istituzioni devono ascoltare le comunità locali e chi è impegnato per garantire la sicurezza urbana. Offro subito la mia disponibilità a partecipare ad un incontro tecnico in sede parlamentare per confrontarci su soluzioni concrete». Quella dei borseggi, conclude il sindaco, «è una piaga sulla quale è costante il presidio delle forze dell'ordine e della polizia locale, sia con pattuglie in divisa sia con agenti in borghese».

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