Street Food di Cera in 2.500 in piazza per rifare il patronato

lughetto
Per raccontare la domenica sera di Lughetto di Campagna Lupia, dove si è tenuto il primo Street Food Fest per raccogliere fondi a favore del patronato, basta leggere un dato: oltre 2.500 persone. Il numero in sé potrebbe dire tutto e niente ma c’è un particolare da tenere a mente: le anime di Lughetto-Calcroci sono 1.200. Dunque, davanti alla chiesa intitolata ai Santi Gregorio e Tommaso, c’era più del doppio dei residenti.
Ne sono arrivati da Mestre, Padova, Riviera, Miranese, persino da fuori regione. Famiglie, adulti, ragazzi, anziani, c’era di che sbizzarrirsi.
Il “papà” dell’iniziativa, Lionello Cera dell’omonima Antica Osteria (due stelle Michelin), e il parroco, don Andrea Zanchetta, non riuscivano neppure a trattenere l’emozione: va bene aspettarsi gente, dopo tutto quello era lo scopo, ma arrivare a numeri simili, forse era un sogno.
Invece era tutto vero, il miracolo c’è stato. Perché basta poco per fare squadra e stare qualche ora in compagnia; don Andrea e Cera si sono parlati, c’era la voglia di fare qualcosa per la frazione, divenuta un dormitorio, dove i giovani faticano a trovarsi.
In due mesi sono riusciti a fare qualcosa forse inimmaginabile e, sempre per restare in tema culinario, se l’appetito vien mangiando, l’arrivederci al 2019 è scontato. Cera ha chiamato colleghi prestigiosi, come i fratelli Portinari di Lonigo (Vicenza), due stelle Michelin, Alessandro Breda di Gellius (Oderzo) e Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915 (Pontelongo), entrambi una stella Michelin, tutti con la voglia di fare qualcosa per la piccola comunità. Senza dimenticare il contributo del Circolo Noi, della Pro Loco e dei 150 volontari. Si pagavano 30 euro (gratis i bimbi sino ai 10 anni) ma mai come stavolta la cifra era ben spesa.
«Siamo davvero contenti» dice don Andrea «e ringrazio tutti. Il denaro raccolto andrà a ristrutturare il patronato. Servirà ai giovani, alle famiglie, ai ragazzi. Dovrà diventare un punto d’incontro. Domenica avevamo deciso di tenere la chiesa aperta e tanti sono entrati per una visita: abbiamo raggiunto il nostro scopo». Ci si vede nel 2019, allora? «I presupposti ci sono» continua il sacerdote «magari con nuove idee». Di certo, la base di partenza è ottima. —
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