Spinea si allarga dietro il parco

Un nuovo quartiere con un centinaio di appartamenti tra il Nuove Gemme e la ferrovia
Di Filippo De Gaspari

SPINEA

Cresce ancora la Spinea dei piani norma. Sono iniziati nelle scorse settimane i lavori per il nuovo quartiere (denominato appunto piano norma 20) che interesserà un’area di 75 mila metri quadri tra il parco Nuove Gemme e l’ex fornace Cavasin, in via Asseggiano. Una zona tanto cara agli ambientalisti, che avrebbero voluto prolungare in quella zona l’oasi naturalistica, in una città fin troppo cementificata. Ma tant’è.

Per ora i lavori preliminari servono solo a predisporre le opere di urbanizzazione, quindi allacciamenti, scavi e sedime stradale, ma entro un paio d’anni sorgeranno già i primi condomini. «E’ una lottizzazione importante – ammette l’assessore all’Urbanistica Riccardo Da Lio – adottata dalla precedente giunta e approvata dall’attuale, ma avrà la caratteristica di essere a bassa densità abitativa, quindi con un rapporto volume-superficie inferiore alla media, nell’ordine dello 0,11-0,12 circa».

Ecco i numeri: la superficie costruita, a lavori ultimati, sarà di 8.348 metri quadrati, il volume di 30 mila metri cubi. Fatti due conti saranno circa un centinaio gli appartamenti che verranno ricavati all’interno del lotto. Il 38% della superficie sarà destinata all’edificazione, il Comune invece otterrà il rimanente 62% dell’area dell’intervento. Importante dunque, a prima vista, l’aspetto del beneficio pubblico: strade, parcheggi e verde urbano, principalmente a servizio dei stessi residenti della zona. Resteranno ancora una volta delusi però i promotori della città-giardino: dei circa 37 mila metri quadrati destinati a verde infatti, 17 mila sono stati sottratti dalla strada di collegamento, già percorribile, che parte dalla rotatoria di Asseggiano e si troverà ad attraversare proprio la zona parco del nuovo piano norma. Restano dunque solo 20 mila metri quadrati per piantumazioni, panchine e vialetti. Per quanto riguarda le residenze, il 62% del costruito sarà privato, il rimanente 40% sarà di edilizia convenzionata pubblica.

«Si tratta di un insediamento – conclude Da Lio – già previsto dal piano regolatore del 2000: i costruttori hanno 10 anni di tempo per completarlo, si tratterà per la maggior parte di condomini e case a schiera».

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