Spacciavano nei parchi di Mestre: 3 arresti
Operazione dei carabinieri in corso dalle prime luci dell'alba contro una banda di pusher. Incassavano fino a 5 mila euro a notte

MESTRE. I carabinieri hanno arrestato tre persone su ordine del giudice delle indagini preliminari di Venezia nonché eseguito otto perquisizioni a carico di soggetti, tutti nordafricani (7 tunisini ed 1 algerino), particolarmente attivi nello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina nel centro abitato di Mestre e nello spinetense.
Nel corso dell’operazione è stato tratto in arresto il capo della banda, Abdi Sami, tunisino classe 82, destinatario della misura della custodia in carcere, mentre ad un secondo gregario Boussif Faycel, classe 87, è stato notificato l’obbligo di dimora con permanenza obbligatoria in casa nelle ore notturne. L’operazione è ancora in corso ed il personale dell’Arma è impegnato nella ricerca di altri soggetti, atteso che 7 degli 8 indagati sono tutti senza fissa dimora e clandestini sul territorio nazionale.
L’indagine ha avuto origine nel 2015 quando si veniva a conoscenza che alcuni soggetti di origini nord-africane da tempo avevano monopolizzato lo spaccio di stupefacenti nell’hinterland mestrino, dispiegando le proprie illecite attività a Mestre, in particolare lungo via Miranese, al di sotto del cavalcavia della Tangenziale all’Amelia. L’andirivieni di soggetti assuntori di stupefacenti confermavano le iniziali ipotesi del personale impegnato nelle indagini.
Il primo a cadere nella trappola dei militari dell’Arma era stato nel settembre del 2015 Boussif Faycel,colto nella flagranza del reato di spaccio, proprio nel mentre si trovava al di sotto del cavalcavia.
Le indagini che ne sono conseguite hanno subito evidenziato come il gruppo era attivo anche su altri 2 punti nevralgici: i parchi cittadini di Mestre, in particolare l’Albanese, la zona “Cipressina” ovvero lungo via Castellana al di sotto del cavalcavia della tangenziale A57 e la zona di via “Bottenigo di Villabona” di Marghera.
Durante il prosieguo delle indagini, il secondo a cadere nella trappola dei Carabinieri per ben due volte nel giro di soli 8 giorni, è poi stato Belguith Abdellak (chiamato Karem), arrestato in flagranza di reato in entrambe le occasioni, poiché trovato in possesso di circa mezzo etto di cocaina nel mentre cedeva stupefacente in via Bottenigo a Villabona.
Con l’arresto di quest’ultimo veniva in rilievo la figura di Abdi Sami (alias Jack), assoluto punto di riferimento della banda per lo spaccio di cocaina. Vero reclutatore di pusher; non si esponeva mai e conduceva una vita ben al di sopra delle sue possibilità, e nonostante la propria clandestinità, con la compiacenza di giovani ragazze italiane riusciva sempre a rimanere anonimo sul territorio, nella considerazione che le stesse provvedevano a sottoscrivere contratti d’affitto e fornitura di utenze varie al fine di consentire ad Abdi di dimorarvi all’interno nonostante la clandestinità. Intranlciando così le indagini dei carabinieri.
L’attività illecita fruttava anche 5.000 euro a notte.
Nell’ambito della medesima attività veniva inoltre eseguita a fine gennaio un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sul conto di Belguith Abdellakm che allo stato è tuttora detenuto.
Durante la perquisizione venivano rinvenuti nella disponibilità di Abdi numerosi cellulari, tutte con dual sim, e numerose schede telefoniche, alcune delle quali ancora da utilizzare, nonché ben 4 spray al peperonicino, oltre a due pugnali e due computer sul conto dei quali saranno eseguite gli accertamenti tecnici, nonché 1.400 euro.
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