Le cene di quartiere si moltiplicano: a Mestre tanti eventi condivisi contro paura e degrado

In oltre mille ai giardini di via Piave venerdì sera, prossimi appuntamenti. In programma sabato prossimo con “Piraghetto sotto le stelle

Mitia Chiarin
Una cena di quartiere a Mestre
Una cena di quartiere a Mestre

Oltre mille persone venerdì sera ai giardini di via Piave per la quattordicesima “Cena di quartiere”. Una partecipazione decisamente importante, tra i posti per 600 persone sui tavoli e il via vai di persone passate a salutare, a curiosare, compresi tanti turisti dai vicini alberghi e dall’ostello Anda. Un tripudio multiculturale, di ottimo auspicio per i prossimi appuntamenti di “Le cene che fanno quartiere”.

Prossimi eventi il 7 giugno, da mattina fino a sera al parco Piraghetto, con il finale, tutto da cantare, con la jam session di artisti per la maratona musicale in ricordo del cantautore Alberto D’Amico. Per chi ama le tavolate con i cibi portati da casa, l’appuntamento è anche il 28 giugno, con la prima edizione della cena di quartiere di Marghera nei giardini di piazza Sant’Antonio, vicino alla chiesa, dove saranno i volontari di Marghera Libera e Pensante, di Casa di Amadou e di tante altre associazioni della Città Giardino a garantire una serata di divertimento per tutti. Una risposta concreta, dal basso, all’allarme degrado.

La ricetta delle cene di quartiere è una risposta. Con una spesa di 270 euro, i volontari del Gruppo di lavoro di via Piave hanno garantito, spiega Nicola Ianuale, per la riuscita della festa, l’arrivo di 20 litri di vino, regalati da Vini El Conton, 100 chili di angurie, comperate dai fruttivendoli egiziani, 20 chili di bigoli in salsa assieme ad altrettanti chili di riso Biryani, realizzato dalla comunità del Bangladesh e offerti a quanti non avevano portato del cibo da condividere sulle tavolate. Come i turisti brasiliani, cinesi, tedeschi, arrivati alla festa.

Altre comunità hanno partecipato con i loro piatti tipici: molto apprezzato il tavolo della comunità della Moldavia, presente con il Pope ortodosso. E poi i gruppi di Castello e Giudecca. Alla festa anche don Marco Scaggiante, della parrocchia di via Piave, e i rappresentanti della comunità del Bangladesh.

Una festa che, a Mestre come a Marghera, vede la collaborazione tra gruppi cittadini. Tavoli panche sono arrivati dal gruppo de I Celestini di Chirignago e dal Laboratorio climatico Pandora, gli amici di Giacomo Gobbato, a cui era dedicata la festa.

I ragazzi di Pandora oggi riempiono via Antonio da Mestre con pranzo sociale e festa: graffiti jam, live music, laboratori, sport, expo, banchetti. Per rianimare l’area vicino all’ex Umberto I.

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