Spiagge libere a Sottomarina, l’Ascot: «Regole necessarie, altrimenti è il Far west»
Il presidente di Ascot Giorgio Bellemo torna sul tema in attesa che la commissione consiliare proceda a varare un regolamento

«E' necessario regolamentare le spiagge libere e la battigia». Il presidente di Ascot, Giorgio Bellemo, rilancia il tema del disordine e del caos regnante in battigia, sul lungomare di Sottomarina, dove s'incrociano giovani e non più giovani, con la percezione che, a parte esporsi a vere e proprie docce di sole, ci siano pochi spazi anche sulla spiaggia veneziana.
A questi si sono aggiunte le limitazioni imposte dal Comune di Chioggia che, di fatto, precludono l'accesso in battigia con lettini, ombrelloni ma anche con asciugamani, con l'avvallo degli stabilimenti balneari che hanno sguinzagliato in spiaggia dei bagnini con l'unico intento di cacciare i trasgressori che intendono anche semplicemente sedersi in riva al mare, dando adito a diatribe veramente intolleranti.
«Ho la memoria del pesce rosso - attacca Giorgio Bellemo - e per questo invito i consiglieri di opposizione a rileggersi l'ordinanza balneare in questione magari a cominciare dalla legge 101 del 2010, mentre le precedenti sono difficili da reperire. Tuttavia c'è una questione che va posta, ovvero che le spiagge libere e la battigia vanno normate ed i primi che lo chiedono sono proprio gli stabilimenti balneari e non chi ne fa uso in maniera scriteriata. A chiedere nuove regole per le spiagge libere sono coloro che ogni giorno devono rispettare una serie di incombenze e subire controlli incredibili, compresa l'ultima che prevede che il prosecco non venga chiamato vino frizzante, arrivando a quattro controlli in una unica giornata».
Bellemo rilancia. «Va bene? No perché il problema merita un approfondimento, perché tutte le spiagge libere devono essere regolamentate. Le spiagge libere non sono poche, ma il problema è un altro, ovvero che la gente ama stare in battigia. C'è una spiaggia libera, la Green Beach, che per il 90% non è occupata e dove addirittura cresce l'erba». Una polemica che non si smorzerà. Nel frattempo la commissione consiliare, richiesta proprio dai consiglieri d'opposizione, potrebbe fare un po’ di chiarezza.
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