Sit-in di due attiviste di Ultima Generazione alla Corsa dei Babbi Natale a Venezia

La manifestazione silenziosa delle due giovani con i cartelli che facevano riferimento al disastro di Valencia. Interviene la polizia locale, le due rischiano una denuncia

Giacomo Costa
Le due attiviste di Ultima Generazione
Le due attiviste di Ultima Generazione

Domenica mattina, 8 dicembre, intorno alle 9.30 due attiviste di Ultima Generazione si sono sedute sui masegni delle Mercerie, alle porte di piazza San Marco, durante il passaggio della nona maratona dei Babbi Natale, reggendo due cartelli che parlavano di una “corsa verso il collasso”.

Le due, in silenzio “come si fa quando si è in lutto” (nelle parole di rivendicazione della protesta), negli slogan facevano diretto riferimento al disastro di Valencia, le alluvioni che poche settimane fa hanno devastato la provincia spagnola e causato oltre 210 vittime.

«L’Italia non è messa meglio della Spagna», scrivono gli ambientalisti di Ultima generazione, «Chiediamo l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. Il Fondo non dovrà servire solo come risarcimento danni, ma anche per mettere in sicurezza i territori più a rischio. I soldi dovranno essere ottenuti prendendoli dai responsabili della crisi climatica: attraverso l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi, la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari».

Le due attiviste sono state raggiunte dagli agenti della polizia locale, che le hanno fatte allontanare per intralcio alla viabilità pubblica e rischiano anche una denuncia per manifestazione non autorizzata.

Entrambe sono state quindi multate con 450 euro di sanzione a testa, a cui si aggiunge l'ordine di allontanamento per 48 ore dal sito Unesco dell'area marciana.

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