Silenziosa e chiusa, senza turisti: Venezia fantasma mostra il suo vero volto

Interi campi di palazzi disabitati, fino a un anno fa destinati ai “foresti”. Il conta veneziani della farmacia Morelli scende a 51.321 resident 
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 10.01.2021.- Case turistiche chiuse. Santa Margherita.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 10.01.2021.- Case turistiche chiuse. Santa Margherita.

VENEZIA. Portoni sbarrati, finestre chiuse, campanelli muti. Interi palazzi senza vita, in una Venezia che, insieme ai residenti, ha perso anche i turisti. Calli, campi, fondamenta dove non passa quasi nessuno, piccoli supermercati fioriti intorno ai bed & breakfast semi vuoti, negozi che hanno chiuso perché, ormai da quasi un anno, non hanno più clienti.

I palazzi chiusi

Il lockdown multicolore ha svuotato non soltanto gli alberghi, ma anche le migliaia di appartamenti destinati ai turisti, fino a un anno fa confusi nel viavai incessante di gente, e ora paradigma di una città fantasma.

Da campo San Beneto a Santo Stefano, da Ruga Rialto a San Polo, da San Vio a San Barnaba, e via via, ponte dopo ponte, fino alle zone meno centrali, sfilano palazzi muti, disabitati, chiusi in fretta a fine febbraio scorso, quando la città conobbe l’ultima transumanza turistica in occasione del Carnevale e non più riaperti.

La pandemia ha fatto emergere plasticamente quello che tutti sapevano, ma che non era visibile con la nitidezza di oggi. Oggi San Silvestro è un susseguirsi di finestre serrate, balconi vuoti, fogli di pubblicità infilata sotto le porte e mai ritirata, come se il campo si fosse spopolato all’improvviso. La deliziosa corte de l’Albero, dietro Sant’Angelo, con le sue casette a un piano, appare inanimata. In calle del Pestrin, a Santo Stefano, un palazzetto terra cielo resturato di fresco è immobile ormai da mesi.

Lo spopolamento

Il contaveneziani della farmacia Morelli, in campo San Bartoloemo, monito quotidiano sullo spopolamento della città, l’altro giorno lampeggiava 51.321 residenti in centro storico, meno degli spettatori dello stadio di San Siro. Al 31 dicembre 2019 erano 52.143, a fine 2018 erano invece 52.996. Per ogni veneziano che se ne va, per ogni appartamento lasciato libero, il voracissimo mercato immobiliare destinato ai turisti si è spinto fin dove poteva, occupando palazzi sul Canal Grande, edifici alle Zattere, alla Giudecca, scegliendo con eguale bramosia abitazioni in zone caratteristiche, affacciate sui canali di Cannaregio, alla Misericordia, così come a San Giovanni e Paolo.

La città senza passi

Il setaccio dell’emergenza sanitaria ha consegnato ai veneziani una città senza passi, senza suoni, spenta di notte, decimata anche negli odori, ora che bar e ristoranti e l’orgia dei take away hanno spento i fuochi, chiuso le macchine del caffè.

I dati di Aribnb

Soffre, dopo aver goduto oltre misura, la piattaforma di Airbnb dalla quale, secondo uno studio del Mit di Boston in collaborazione con lo Iuav, nei primi otto mesi del 2020 sono spariti qualcosa come cinquecento annunci di appartamenti. —



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