Si rivolgono all’Fbi per cancellare il filmino hard finito sul web

Un giovane è a processo per aver diffuso materiale pedopornografico: lui nega di aver caricato in rete il video della sua ex fidanzata all’epoca 17enne
Roberta De Rossi

VENEZIA. Da anni è perseguitata dalle immagini di quel video, che ancor oggi appare in qualche sito pornografico nel “deep-web” in giro per il mondo. I suoi legali – gli avvocati Simone Zancani e Guido Simonetti – si sono rivolti persino all’Fbi per farlo rimuovere da questo o quel sito hard oltreoceano, ma ogni tanto riappare: l’ultima volta in Russia.

Lei aveva 17 anni quando il suo ragazzo di allora – più grande di lei – l’aveva ripresa durante un rapporto orale. Poi quelle immagini hanno iniziato a girare di chat in chat, finendo caricate in rete. Ora, lui – che nega di averlo messo online – è a processo con l’accusa di aver realizzato e diffuso un video pedopornografico, visto che era coinvolta una ragazza minorenne. Ora una giovane donna che – nella sua testimonianza nel corso del processo davanti alla giudice Roberta Marchiori – ha ricostruito l’origine di quello che ancor oggi, per lei, è un incubo che le crea profondo disagio.

E non sono mancati momenti di commozione. La giovane ha ricordato quel pomeriggio d’aprile quando era in intimità con il suo ragazzo. Ha detto di non essersi accorta subito che lui la stava riprendendo con il cellulare, ma di avergli poi chiesto di cancellare immediatamente le immagini: «Mi ha promesso che l’avrebbe cancellato subito».

E, invece, così non è stato. Il video, forse mostrato a qualche amico, inizia a diventare virale, rimbalza sulle chat e qualcuno lo carica anche sui siti pornografici amatoriali: centinaia di migliaia di visualizzazioni. Lei ha raccontato anche di aver avuto grande difficoltà a trovare lavoro, di sentirsi giudicata. Un paese, una città, una metropoli non è mai troppo grande per “dimenticare”.

Per la pubblico ministero Alessia Tavarnesi, quelle immagini private non solo non dovevano essere girate – essendo coinvolta una giovane ancora minorenne – ma certamente mai diventare pubbliche. Pedopornografia l’accusa, respinta con forza dall’imputato difeso dall’avvocato Andrea Niero: prossima udienza, a fine maggio.

Un processo che ha avuto un antefatto giudiziario, per una telefonata dai toni molto accesi, fatta dal giovane alla madre della sua ex, che aveva contattato la nuova ragazza dell’uomo per metterla in guardia. «

Quel video là è stato fatto per errore, l’ho cancellato in una settimana...», dice l’uomo, registrato, «ma che non venga più fuori il nome di C. perché taglio le gambe a tutti quanti... ve lo posso giurare... quel video dobbiamo metterci d’accordo, per capire chi lo ha messo in giro».

Madre e figlia lo avevano denunciato. Il giudice di pace aveva condannato l’uomo a 800 euro di multa, ma – in appello – la giudice Capriuoli lo ha assolto.


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