Si è spento Renato Borsato

Pittore e artista “ribelle”, ex presidente della Bevilacqua La Masa

«È stata una sorpresa. È entrato in ospedale dieci giorni fa, non è più uscito. Un dolore grande». Il fratello Alfredo, fondatore della Settemari, commenta così la morte improvvisa di Renato Borsato, 86 anni, uno degli artisti veneziani contemporanei più quotati. Carattere ribelle e artista appassionato dei colori e della sua città. Fino a pochi giorni fa al lavoro nel suo studio delle Zattere, dove lavorava da più di mezzo secolo. Cordoglio espresso ieri dal sindaco Orsoni e dall’assessore alla Cultura Angela Vettese, presidente della Bevilacqua La Masa. La Fondazione per i giovani artisti che Borsato aveva guidato negli anni d’oro, dal 1979 al 1986, dandole slancio e autorevolezza. Artista eclettico, Borsato, inventore di un genere molto particolare. I paesaggi veneziani, le donnine, i fiori. Tecnica raffinata, attività continua. Borsato non disdegnava anche fare «copie» dei suoi lavori, molto richiesti negli anni Settanta e Ottanta soprattutto da clienti veneziani e dell’estuario. Una carriera onorata, mai esplosa anche per via del carattere difficile di Renato, che non le mandava a dire. Negli anni Cinquanta aveva intrapreso la carriera di scenografo, con opere di Brecht e la lirica alla Fenice. Aveva partecipato a un paio di Biennali, mostre in tutto il mondo. A Venezia un po’ meno, perché qui spesso gli artisti vengono riconosciuti nella loro grandezza solo dopo la morte.

Negli ultimi anni Borsato si era richiuso nel suo studio delle Zattere come in un fortino. Continuava a lavorare, riceveva gli amici e gli artisti che lo amiravano, come il suo amico Eulisse. Non voleva saperne della politica e delle cerimonie ufficiali. Artista ribelle fino alla fine. I funerali stamattina alle 9.30 nella chiesa dell’ospedale civile.

Alberto Vitucci

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