Si è spento a 80 anni Ignazio Vok fondò il camping Nsu - Union Lido

L’architetto, originario di Lubiana, viveva a Trieste  Zaia: vero artefice dello sviluppo del turismo all’aria aperta



Si è spento a 80 anni Ignazio Vok, architetto, pioniere del turismo nella costa veneziana e noto collezionista d’arte. L’ultimo respiro lunedì di una settimana fa nella sua dimora adiacente al castello di Miramare a Trieste ma la famiglia ha comunicato solo ieri la scomparsa. Professionista e imprenditore, da sempre rappresentante della più raffinata cultura mitteleuropea, era particolarmente legato a Cavallino-Treporti e a Padova dove avevano sede alcune sue attività. La genealogia mitteleuropea della famiglia Vok scaturisce infatti da un intreccio di culture austriaca, slovena ed italiana. Ignazio Vok, era pronipote di Ignaz Vok, nipote di Ignaz Vok, figlio di Ignaz Vok e padre di Ignazio Ighi Vok. L’architetto raccontava di pensare in italiano quando decideva della quotidianità, ma di riflettere in tedesco sulle importanti questioni filosofico-morali dell’esistenza.

Era nato nel febbraio del 1938 nell’allora Regno di Jugoslavia, essendo il primogenito della sua operosa famiglia originaria di Lubiana che, dopo il secondo conflitto mondiale, decise di trasferirsi in Italia dove si potevano avviare nuove avventure imprenditoriali negli anni del consumismo e del boom economico europeo. Dopo la laurea in Architettura all’Università di Monaco di Baviera, assieme alla socia patavina Carla Macola Bonsembiante, l’entusiasta Ignazio cominciò a lavorare occupandosi dello sviluppo dell’NSU-Union Lido di Cavallino-Treporti, grande complesso turistico ricettivo e primo camping a 5 stelle d’Italia con una capienza giornaliera di oltre 10.000 presenze, fondato nel 1955 dal padre assieme a Angelo Macola.

Oltre a questa iniziativa imprenditoriale, si interessò a diverse altre attività, spostandosi tra Italia, Austria, Germania, Slovenia, Inghilterra, fino a pochi anni fa, quando decise di ritirarsi cedendo il testimone ai figli Maria e Ignazio Marco. Come architetto si interessò alle ristrutturazioni e ai restauri, nel rispetto delle culture, tradizioni e materiali locali. Tra le sue costruzioni più innovative e creative, si ricordano le case di legno nei boschi e le cantine ricavate nella roccia del Carso in Friuli, progettazioni e design pubblicati nelle più importanti riviste d’architettura. Collezionista dai gusti molto raffinati e grande esperto d’arte, i suoi interessi spaziavano tra design, pittura, scultura, antiquariato, tessuti e tappeti antichi per cui era molto noto a livello mondiale. Coltivava il collezionismo non certamente come attività sterile o misantropica, ma piuttosto mettendo a disposizione degli altri le sue conoscenze, avendo allestito diverse importanti mostre.

È stato anche una figura di mecenate, avendo sostenuto scrittori, artisti, associazioni e organizzazioni religiose e civili. Era curioso di tutto: dalla filosofia orientale all’ecologia, dalla caccia alla botanica, mentre amava circondarsi di cose belle. Poliglotta e grande esteta, sapeva anche godersi appieno la vita, essendo conosciuto come un raffinato gourmet ed esperto di vini pregiati. Per il governatore Zaia: «È grazie alla lungimiranza e all’intelligenza di imprenditori come Vok se che oggi Cavallino-Treporti è diventato il più importante distretto turistico all’aria aperta d’Europa e uno dei più importanti nel mondo». —





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