«Se teniamo i tre palazzi, tagli ai servizi»

VENEZIA. «Prendiamo atto dell'impegno che il consiglio comunale chiede al sindaco rispetto a immobili di proprietà dell’università sui quali il Comune ha un diritto di prelazione all’acquisto. Ma se manteniamo la proprietà dei tre immobili saremo costretti a tagliare gli investimenti in città e rivedere i servizi oggi erogati. Quando è stato possibile e funzionale alle attività universitarie Ca' Foscari ha investito e speso per il recupero e la tutela di edifici storici, dal restauro di Ca' Foscari e Ca' Giustinian, passando per San Sebastiano e Ca' Dolfin». Questa la risposta che arriva al Comune da parte del rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro dopo l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno del Consiglio comunale che impegna Giorgio Orsoni a non concedere il cambio di destinazione d’uso in alberghi per i tre edifici storici sedi di Dipartimenti di Lingue - Ca’ Cappello, Ca’ Bembo e Palazzo Cosulich che l’ateneo ha intenzione di vendere per acquistare il nuovo palazzo di Ca’ Sagredo dove riunire tutta la Facoltà». Una risposta, quella del rettore, che fa implicitamente intuire che il cambio di trasformazione d’uso dei tre edifici potrebbe far saltare la vendita in corso con la società Pens Plan Invest e intorno alla quale si è scatenata una forte opposizione da parte di docenti e studenti che va avanti da settimane. Il rettore fa anche capire che la risposta - a suo avviso obbligata - sarà quella di ridurre gli investimenti sulla città e i servizi agli studenti. E li ricorda. Oltre 95 milioni di euro già spesi da Ca’ Foscari in lavori edilizi fra manutenzione straordinarie, ristrutturazioni, restauri e nuovi edifici, 50 milioni di investimenti programmati nei prossimi anni e duemila nuovi posti a sedere in nuove aule a partire dal 2014-2015. È questa la mappa dei costi edilizi già sostenuti dall’ateneo a cui vanno aggiunti 100 milioni di euro programmati e stanziati per il 2014-2106 nel Piano triennale dei lavori pubblici dove sono previsti, fra gli altri, anche l’edifico È a completamento del Polo scientifico di via Torino, la funzionalizzazione di Rio Nuovo, la manutenzione della sede della Celestia, le residenze universitarie (entro il 2018 oltre 1000 posti letto fra Santa Marta, San Giobbe e via Torino).
«Quando si discute di cosa un ateneo debba o possa fare per la città che lo ospita bisognerebbe tenere conto di questi numeri. - dichiara ancora Carraro - Ogni volta che è stato possibile, non solo abbiamo tenuto, ma abbiamo anche restaurato e valorizzato il nostro patrimonio immobiliare. Ma abbiamo l’obbligo di farlo quando è possibile e non per partito preso perché la missione di un ateneo è fare didattica e ricerca, non conservazione storica».
Il rettore ricorda che a San Giobbe Ca’ Foscari ha recuperato tutta l'area dell'ex Macello, prima abbandonata, investendo oltre cento milioni di euro. Entro gennaio 2015 si prevede di completare il primo lotto di lavori nell’area dei Mulini Pasuello dove si ricaveranno studi e uffici e ampliamento della biblioteca con un centinaio di posti. Il progetto, realizzato in accordo con il Comune e attraverso un percorso di progettazione partecipata, prevede inoltre un’area a verde pubblico e aperta alla cittadinanza. L’area al termine della concessione tornerà a disposizione del Comune. In via Torino Ca’ Foscari ha recuperato un’area prima degradata investendo 40 milioni di euro per costruire aule. studi e laboratori. L’area al termine della concessione tornerà a disposizione del Comune. Il progetto di Santa Marta, che altrimenti resterebbe abbandonata per il trasferimento dei laboratori di Scienze a via Torino, prevede un investimento di 40 milioni di euro a carico di Ca’ Foscari per realizzare residenze studentesche e 1.800 metri quadri di area verde ad uso anche dei cittadini.(e.t.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia