Scrittore e giornalista

Alessandro Marzo Magno come i veneziani del popolo è un “bastardo”. «Infatti i veri veneziani sono i nobili, gli altri sono tutti bastardi», racconta da storico e da scrittore di libri di storia. Lui ha sangue pugliese e veneto di campagna. E non poteva che crescere a Venezia, per come apprezza la storia e la bellezza. Oltre a essere scrittore e giornalista, è un grande appassionato di cibo e vini, di cui è ottimo intenditore e conoscitore, perché ama andare alle radici di quello che finisce sul piatto ma anche nel bicchiere. Nel suo blog, quando si presenta scrive: «Facevo il cronista in senso proprio. Lavoravo in un settimanale, “Diario”, e mi occupavo di esteri. Scrivevo reportage nello spazio. Oggi invece pubblico libri di divulgazione storica. Scrivo reportage nel tempo. La tecnica, però, è sempre la stessa: andare, vedere e riferire. Si può viaggiare a migliaia di chilometri di distanza oppure rimanere fermi al proprio posto e viaggiare nel passato, grazie ai libri e ai documenti d’archivio. Poi si riferisce... Mi sono anche dato un altro fine: far comprendere che la storia è divertente, appassionante, non si limita affatto a un susseguirsi di date, di battaglie e di morti, come purtroppo spesso viene propinata».

Vivere la storia

Lui la storia l’ha vissuta da testimone, mentre cronista di Trieste Oggi faceva «l’inviato di guerra in pausa pranzo in Slovenia», durante la prima guerra nei Balcani. Un giorno si trovò nel bel mezzo di una battaglia tra serbi e sloveni. Al suo attivo ha una quindicina di libri e centinaia di personaggi intervistati, tra i quali lo ha affascinato Roberta di Camerino. Gli amici lo ritengono bravo a cucinare i risotti e gli invidiano i panciotti che si fa cucire da un anziano sarto lombardo. —

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