Scontri e violenze fra tifoserie risarcimento e pene patteggiate

L’episodio nel 2012. In appello condanna ridotta a due anni per i cinque imputati Dovranno risarcire 240mila euro alla vittima con una “rata” mensile da 1.500



Si sono impegnati, e lo stanno già facendo, a risarcire la vittima della loro aggressione. E così in appello, hanno potuto raggiungere un accordo con la procura generale. Ieri, davanti alla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Venezia, presieduta da Carlo Citterio, hanno patteggiato 2 anni di pena Marco Miglioranzi (27 anni di Eraclea), il fratello Andrea Miglioranzi (30 anni), Elia Baratella (26 anni, di Favaro), Bruno Frison (41, di Favaro) e Andrea Vianello detto Andy (40 anni, di Zelarino).

I cinque erano stati condannati in primo grado nel processo per le aggressioni tra tifoserie opposte del Venezia, da un lato il Gate 22 (di sinistra, con il Rivolta come riferimento) e dall’altro i Vecchi Ultrà, di estrema destra. Gli imputati che hanno patteggiato due anni appartengono a questo secondo schieramento. I fatti risalgono al 2012. In quell’occasione Giacomo Zangrando venne colpito al volto con un tirapugni, riportando uno sfregio permanente. Aggressione per la quale lo scorso maggio i due fratelli Miglioranzi erano stati condannati a 6 anni e 8 mesi mentre gli altri tre imputati a 6 anni e 3 mesi. Il risarcimento, in solido, era stato stabilito in quasi 295 mila euro. Dopo la sentenza di primo grado gli imputati (difesi dagli avvocati Giovanni Adami, Giorgio Pietramala e Renato Alberini) hanno raggiunto un accordo con Giacomo Zangrando (difeso dagli avvocati Fabio Anselmo e Alessandra Pisa) impegnandosi a risarcire la somma omni-comprensiva di 240 mila euro, 20 mila euro subito, 1.500 euro al mese dallo scorso febbraio. E a garanzia della somma che dovranno versare è stata posta anche un’ipoteca su in immobile di proprietà della famiglia Miglioranzi. Accordo tombale, come si dice in gergo, con il quale le parti rinunciato alle cause civili. Sulla base del quale il procuratore generale Antonio De Lorenzi ha dato l’ok al patteggiamento.

Ma a ricorrere in appello non erano stati solo gli imputati, ma anche il pubblico ministero Lucia D’Alessandro, per un fatto che vedeva coinvolto Matteo Zangrando, al quale la procura aveva contestato il tentato omicidio per un episodio avvenuto il 21 ottobre del 2012 a piazzale Roma, quando Matteo Zangrando (Gate 22) aveva aggredito i fratelli Miglioranzi. Andrea era stato colpito alla testa con un martello che gli aveva provocato la frattura della teca cranica e un trauma cranico con 30 giorni di prognosi, mentre Marco aveva riportato contusioni guaribili in pochi giorni. La pm aveva chiesto 10 anni ma già in primo grado il tribunale aveva deciso, accogliendo la tesi delle difese, che non si era trattato di tentato omicidio, ma di lesioni aggravate. La condanna era stata di 2 anni. Pena confermata dalla Corte d’Appello. —



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