Schianto in barchino, patteggia 22 mesi
La pena per il giovane di Chioggia alla guida. Nell'incidente perse la vita Stefania Ardizzon

Stefania Ardizzon morì la notte del Redentore 2010
VENEZIA.
Alan Bozzato, il giovane chioggiotto che la notte del Redentore 2010 guidava la barca finita contro la campata del Ponte dell'Unione a Chioggia e che ha provocato la morte della 26enne Stefania Ardizzon, ha patteggiato la pena di un anno e dieci mesi di carcere.
La pena è stata sospesa grazie alla condizionale: a raggiungere l'accordo sono stati i suoi difensori, gli avvocati Daniele Grasso e Federica Bertocco, e il pubblico ministero Giorgio Gava, che aveva condotto le indagini. Dopo gli accertamenti della Capitaneria di Porto e la consulenza del perito nautico, il rappresentante della Procura aveva contestato a Bozzato numerose infrazioni della legge, violazioni che avrebbero causato l'impatto contro il cemento del ponte. Il giovane chioggiotto, innanzitutto, non avrebbe potuto condurre quell'imbarcazione perché il motore montato era di grande potenza ed era necessaria la patente nautica che Bozzato non possedeva. Inoltre, quella mattina stava correndo ad una velocità molto elevata, velocità che gli avrebbe impedito di tenere sotto controllo la traiettoria dell'imbarcazione poi finita contro la campata. Tra l'altro, stava correndo fuori del canale navigabile e, infine, nel mezzo c'erano dieci persone, mentre avrebbe potuto trasportarne la metà. Immediatamente dopo l'incidente, le forze dell'ordine avevano chiesto a Bozzato di sottoporsi all'alcoltest, ma aveva rifiutato: il sospetto era che avesse bevuto, come del resto accade a tutti durante la notte del Redentore. Comunque, anche se la concentrazione alcolica fosse stata superiore a quella massima prevista per guidare un' automobile, non si tratta di parametri applicabili nella guida delle barche perché il Codice della navigazione non prevede alcun divieto. «Un botto impressionante, le urla disperate e poi una ragazza immobile con la testa ricoperta di sangue». Era stato il drammatico racconto di un testimone oculare che si trovava sulla riva del canale, a 20-30 metri da dove era successo il terribile incidente. In quel punto, sotto al ponte dell'Unione, la velocità massima è di 5 chilometri orari. Bisogna passare tra le campate del ponte, «difese» da altrettante bricole su ogni lato.
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