San Stino piange Federico Piai morto per la caduta dalla finestra

Il diciassettenne di Motta di Livenza frequentava con profitto la terza classe all’istituto tecnico Mattei L’incidente dopo un litigio con i familiari venerdì scorso. La madre: «Non è suicidio». Donati gli organi
Di Rosario Padovano

SAN STINO. Federico Piai non ce l'ha fatta. Lo studente dell'Istituto tecnico Enrico Mattei di San Stino di Livenza, 17 anni appena, è deceduto ieri mattina all'ospedale Ca' Foncello di Treviso per le tragiche conseguenze della caduta dalla finestra avvenuta venerdì sera dalla sua abitazione di via Carlo Della Frattina 6 a Motta di Livenza, nella vicina provincia trevigiana. Frequentava la classe 3° A dell'indirizzo chimico della nota scuola superiore di San Stino, da quest'anno scolastico accorpata con l'istituto Scarpa di San Donà. Ragazzo timido e introverso, era comunque entrato nel cuore dei compagni di classe per la sua educazione e per la sua sensibilità. Lascia un vuoto incolmabile negli amici e in chi l'ha conosciuto. Tra l'altro la tragedia di Federico si inserisce in una situazione familiare delicata. I genitori si chiamano Pierfrancesco e Manuela Carminati: Federico era il loro unico figlio. Per l'organizzazione dei funerali, la cui data non è stata ancora fissata, si occuperanno altri parenti, degli zii, residenti nella vicina Oderzo. Federico Piai dopo la caduta di sabato notte era stato trasferito all'ospedale Ca' Foncello, a Treviso. Lunedì all'alba c'è stato un peggioramento del suo stato clinico: l'encefalogramma risultava piatto. La vigilia di Natale è stato dichiarato clinicamente morto, mentre ieri mattina sono state staccate le macchine. Federico ha donato gli organi. Per i carabinieri della stazione di Motta di Livenza, che hanno avviato un'indagine sull'accaduto, Federico Piai è caduto dal balcone per una tragica circostanza. Pare che dopo un litigio con i suoi genitori volesse scappare di casa. Escluso, anche dagli stessi familiari, un tentativo di suicidio. L'altezza tra il balcone e il piano terra è di appena 2 metri e mezzo. Se il giovane avesse voluto porre termine alla sua esistenza, sono convinti i militari, avrebbe scelto un altro metodo. Nella caduta Federico aveva riportato un grave trauma cranico, che non gli ha lasciato scampo. Ha resistito qualche giorno. Era finito a terra sbattendo la testa. Sebbene l'istituto di San Stino sia chiuso per le festività natalizie la notizia tra i compagni di classe ha cominciato a circolare verso mezzogiorno. «È molto difficile per tutti accettare una simile perdita», ha raccontato la sua insegnante di chimica, la professoressa Liliana Oliva, originaria di Summaga di Portogruaro, «Federico era un ragazzo timido e introverso, ma non per questo non si faceva volere bene dai compagni di classe, che infatti nutrivano affetto per lui. Sono molto turbati. La classe è esuberante e questo fatto di cronaca ha fatto emergere un aspetto, quello della timidezza e della riservatezza, che loro stessi tendono a nascondere. Era uno studente educatissimo con noi insegnanti. Mai uno screzio o nulla del genere». «Non crediamo sia stato un tentativo di suicidio, ha ripetuto ai cronisti la madre del ragazzo, confermando la tesi dei carabinieri, Per i funerali nulla è stato ancora deciso, ma si terranno nel duomo di Motta di Livenza».

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