Ingegneria Fisica di Ca’ Foscari prima per il Censis, nel campus di Mestre si investe nei talenti
La facoltà nata nel 2020 batte anche i politecnici di Milano e Torino. Il professor Bonetti è anche tra i fondatori di “Rara Factory” al Vega

A sorpresa c’è Ingegneria industriale di Ca’ Foscari al vertice della classifica Censis 2025-2026 delle Università italiane. Un primato positivo per la facoltà di Ingegneria fisica del campus di Scienze ambientali di via Torino. Con un punteggio di 107 punti, Ca’ Foscari a Mestre supera l’ateneo di Bologna e i due Politecnici di Milano e Torino, che si fermano tutti a 98,5.
La facoltà è nata nel 2020 a Mestre, all’interno del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi. E il primo posto secondo il Censis è un risultato che esalta. E offre ai giovani percorsi di studio, e lavoro, di alto livello. «Un successo che premia una scelta chiara: offrire una formazione rigorosa e di alta qualità, con docenti presenti e coinvolti, e studenti e studentesse di grande talento», dicono dalla facoltà.
Docenti di eccellenza
«Nessun segreto, solo metodo: selezionare docenti di eccellenza (molti dei quali rientrati dall’estero), stimolare le migliori energie degli studenti e delle studentesse, ascoltare con attenzione il mondo del lavoro», spiega il professor Stefano Bonetti, fondatore e coordinatore del corso di laurea. «E, ogni anno, rimettere tutto in discussione per migliorare ancora, raccogliendo e integrando i riscontri di docenti, studenti e imprese. Tra queste, Generali Italia, che ha creduto e sostenuto il progetto sin dal primo giorno».
Bonetti è, tra l’altro, tra i fondatori della start-up “Rara Factory”, inaugurata al Vega nelle scorse settimane, già al lavoro in ambito tecnologico, a partire dalla ricerca di alternative sostenibili all’uso di terre rare. Università e start-up diventano un attrattore per giovani talenti tra via Torino e Marghera. Attualmente gli iscritti sono una quarantina l’anno ma si punta a crescere.
Contribuendo a fare del campus scientifico di via Torino un «nuovo polo scientifico d’avanguardia, con l’obiettivo di rendere l’Italia e le nuove generazioni protagoniste del progresso tecnologico e industriale del XXI secolo».
Studenti soddisfatti
E gli studenti sono soddisfatti: lo evidenzia la rilevazione di AlmaLaurea. A sei mesi dalla laurea, il 90% dei laureati è già occupato, una percentuale che sale al 100% entro un anno.
Gli sbocchi lavorativi sono vari: dall’industria tecnologica avanzata (high-tech) alla consulenza strategica, dalla finanza quantitativa alla biofisica e biomedicina, includendo anche ambiti come l’intelligenza artificiale e la computazione quantistica, fino alla ricerca scientifica, sia in ambito accademico che privato.
Il corso di laurea triennale in Ingegneria Fisica si completa a Mestre con la laurea magistrale internazionale in Engineering Physics, attiva dal 2022, interamente in inglese. È articolata in tre percorsi d’avanguardia: Materiali e tecnologie quantistiche, Biologia quantitativa (con il percorso Fisica del cervello in collaborazione con la Sissa di Trieste) e fisica della finanza e dell’economia. Si completa con il nuovo dottorato in Engineering Physics and Materials, avviato quest’anno.
Il primo laureato magistrale, Davide Spallarossa, ora dottorando, ha concluso la intera formazione. E oggi collabora con il team di Rara Factory. —
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