Maratoneta travolto sulle strisce e insultato dall’automobilista che accelera e se ne va
Nicola Bottosso, 46 anni, ultramaratoneta sandonatese, racconta con lucidità quanto è accaduto. È stato investito sulle strisce, centrato all’altezza dell’anca

«Sono riuscito a raddrizzarmi, cadendo sulle mie gambe e a proiettarmi nella direzione del mezzo per non venire investito di nuovo».
Nicola Bottosso, 46 anni, ultramaratoneta sandonatese, racconta con lucidità quanto è accaduto mercoledì pomeriggio. È stato investito sulle strisce, centrato all’altezza dell’anca.
«Nell’incidente ho riportato diversi traumi sul lato destro del corpo la cui gravità sto accertando al pronto soccorso di San Donà dove sono rimasto in osservazione: soprattutto al gomito, alla spalla, alla scapola e al collo.
Dovrò sospendere la preparazione di una gara di resistenza oltre le 70 ore di corsa continua prevista per maggio 2026».
Nell’impatto Bottosso ha sfondato col gomito il parabrezza del mezzo prima di essere sbalzato in aria.
L’atleta si domanda come si possano mettere in sicurezza quelle strisce. «Credo posizionando un dosso sul tratto di via Giorgione che arriva dal villaggio San Luca perché le auto in discesa dall’argine arrivano sparate e sono decine ogni giorno le persone anziane e ragazzini che attraversano quelle strisce pedonali che portano al cimitero, alla zona artigianale, a un ristorante e ad una palestra».
«Prima l’automobilista mi ha rimproverato» continua Bottosso «abbassando il finestrino e gli ho fatto notare che ero sulle strisce sotto la luce di un lampione, tra l’altro con la torcia frontale accesa sulla testa e i catarifrangenti su tutto l’abbigliamento, tanto visibile che l’auto nell’altro senso di marcia proveniente dalla rotatoria al contrario suo si era fermata per farmi attraversare.
Mi rode il fatto che abbia preferito andarsene senza neppure scendere dall’auto a prestarmi soccorso.
Per fortuna sono riuscito ad annotarmi la targa della Rover che ho girato alla polizia locale intervenuta per i rilievi a cui faccio un plauso per la velocità con cui lo hanno identificato».
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