Salvato il cigno mascotte di Cavallino-Treporti

L’animale, disabile, era rimasto impigliato in una rete da pesca. Intervento della polizia della Città Metropolitana

Francesco Macaluso

Salvato dalla polizia della Città Metropolitana il cigno disabile con l'ala spezzata che è la mascotte di Cavallino-Treporti. L'esemplare (in una foto scattata da Daniela Capeleto), molto amato dai residenti del centro storico di piazza S. M. Elisabetta che lo riconoscerebbero fra mille per un problema genetico che lo ha fatto nascere con un'ala mozzata a metà che gli impedisce di volare, lunedì pomeriggio era rimasto impigliato in una rete da pesca e non riusciva a liberarsi. L'animale dopo molti tentativi disperati di uscire da quel cappio da solo, ormai si lamentava perché più cercava di liberarsi e peggio si imbrigliava nella trama della rete, a tal punto da essere veramente a rischio. Tanto più che per la sua disabilità nemmeno poteva tentare di divincolarsi levandosi in volo come avrebbero fatto gli altri appartenenti alla sua specie.

A preoccuparsi per la sua incolumità, tanto da prendere il telefono ed avvisare gli animalisti locali, il presidente della Società Italiana Disability Manager, Rodolfo Dalla Mora, architetto che abita lungo il canale Pordelio nei pressi della trattoria Laguna, e dal suo poggiolo ogni giorno ama guardare il tratto di laguna che si apre oltre la pista ciclabile a sbalzo. La segnalazione in poco tempo è arrivata alla polizia della Città Metropolitana che proprio nei pressi dell'abitato della frazione di Cavallino, ha una barca di servizio ormeggiata in una cavana. L'intervento degli operatori è stato tempestivo e il cigno mascotte di Cavallino in poco tempo è stato liberato dalla rete. All'animale non pareva vero di essere di nuovo libero di nuotare sulla laguna di Venezia per la gioia dei residenti. 

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