Sacaim sotto tutela Ma le medie imprese rischiano il disastro

Allarme lanciato dal presidente dell’Ance Renato Errico «Se i commissari non pagano le aziende falliscono»

di Alberto Vitucci

Un’alluvione occupazionale. Rischiano il disastro le piccole e medie imprese veneziane. se non verranno onorati i crediti per lavori già fatti. L’allarme, lanciato qualche giorno fa dalla Nuova viene adesso fatto proprio dal Consiglio direttivo dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili della provincia. «Rischiamo una crisi di proporzioni mai viste», avverte il presidente Renato Errico, «perché molti dei nostri consociati, oltre a un gran numero di imprese subappaltatrici, sono legati in associazione alla Sacaim, l’impresa ora sotto amministrazione straordinaria». Il caso riguarda appunto le procedure dei pagamenti dei numerosi lavori effettuati dalla Sacaim, la grande impresa veneziana che per evitare il fallimento ha scelto la strada, prevista dalla legge Prodi bis per le grandi imprese, dell’amnministrazione straordinaria. Il governo Berlusconi ha nominato ben tre commissari (gli avvocati romani Giovanni Benedetto e Angela Vecchione, il commercialista milanese Paolo Vergani) che adesso dovranno presentare al giudice la loro relazione sullo stato finanziario dell’impresa. Ma intanto, denunciano le aziende veneziane, il blocco dei pagamenti coinvolge tutte le aziende legate in qualche modo alla Sacaim sotto forma di Ati, associazione temporanea di imprese. E’ il caso di Salmistrari, Iccem e Barbato per i lavori delle Gallerie dell’Accademia. Ci sono anche subappaltatori come l’Idrotermal. «Rischiamo di chiudere se non ci danno i nostri soldi», dice il titolare Giovanni Gobbi. Succede che le banche, pur avendo ricevuto dallo Stato una tranche di pagamenti per i lavori già fatti alle Gallerie (circa 2 milioni e mezzo di euro) li hanno trattenuti in via cautelativa. «Ma non è possibile», dice Errico, «così le imprese falliscono, non vanno avanti. E rischiamo una catastrofe occupazionale, di proporzioni mai viste prima». Un atto legalmente possibile, visto che come prevede la normativa, le imprese partner hanno conferito alla capogruppo mandataria Sacaim «mandato irrevocabile» per ricevere i pagamenti, adesso congelati. Ma un disastro da evitare. «Rivolgiamo un appello alla Pubblica amministrazione», continua il presidente Errico, «affinchè individui presto le modalità per favorire la prosecuzione dei contratti da parte delle imprese mandanti». Appello esteso anche alle banche, richiamate a rispettare il principio etico e la storia delle singole imprese. Ma anche ai tre commissari, che dovranno agiree adesso «con la opportuna celerità non solo per la sopravvivenza della Sacaim, che la legge già tutela, ma anche della imprenditoria diffusa».

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