Rsa Sereni orizzonti Polo (Uil): «Siamo sotto l’assistenza minima»
marcon
Prosegue il braccio di ferro tra Uil e la Rsa Sereni orizzonti di Marcon, dopo la decisione della struttura di mettere in cassa integrazione i suoi operatori.
Un provvedimento che non è andato giù al sindacato, che ha indetto lo stato di agitazione. Ma il braccio di ferro è proseguito poiché, pronta, è arrivata la replica della direzione della struttura. Da una parte,Uil ha deciso di indire uno sciopero. Dall’altra, la direzione ricorda i numeri minimi che devono essere garantiti per lo svolgimento delle prestazioni medico-sanitarie, di igiene e assistenza. Per questo servono 8 operatori sociosanitari al mattino, 6 nel pomeriggio, due la notte, un coordinatore infermieristico, due infermieri al mattino e altrettanti nel pomeriggio. Per la preparazione e la distribuzione dei pasti, sono necessari due lavoratori al mattino e due nel pomeriggio.
Una quantificazione che non lascia soddisfatto Piero Polo di Uil. «Significa che, attualmente, nella casa di riposo, che ha attivato la Cig, lavorano meno persone del minimo previsto in caso di sciopero» spiega il sindacalista. «Questa mattina (ieri, ndr) erano in servizio sei operatori, più uno in part-time, contro gli otto necessari; nel pomeriggio, cinque e un part time. Non viene garantito il minimo dell’assistenza». Replica il direttore Valerio Burattin: «Garantiamo l’assistenza in base ai parametri legali. Lo stato di agitazione è incomprensibile in un momento di crisi in cui la saturazione delle residenze è in calo del 40%.Il nostro solo obiettivo è salvaguardare i posti di lavoro. I tempi sono drammatici e i sindacati dovrebbero capirlo». —
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