Rimozione delle cavane, rabbia e proteste

CAORLE. Rimozione delle cavane: protestano i pescatori di Caorle, ma il sindaco presenta un nuovo progetto. Dopo più di un anno dal primo avviso di eliminazione definitiva, ora il via alla demolizione voluto dalla Procura della Repubblica, è ufficialmente arrivato e ad accusare il colpo sono anzitutto quei caccia- pescatori di laguna che di un rifugio per le loro imbarcazioni hanno bisogno.
Strutture abusive, spesso realizzate con materiali non a norma di legge, che negli anni si sono moltiplicate creando anche uno scenario non proprio armonioso con quanto, invece, regalava la natura circostante e il paesaggio lagunare. A dire basta è stato il Tribunale di Venezia a seguito di un’indagine penale, ma allo stesso tempo un “no” deciso è giunto anche dai proprietari, se pur abusivi, di quelle stesse strutture.
«I pescatori necessitano di un riparo» dice Renzo Cristofoli, anch’egli proprietario di una cavana, «pertanto chiediamo al Comune che sia finalmente riesumato quel famoso progetto di riqualificazione proposto come alternativa alle cavane alcuni anni fa, ma mai adottato sino ad ora che ci viene imposta la demolizione».
In realtà un iter per costituire dei nuovi ricoveri fatti a regola d’arte, esiste e a confermarlo è proprio il sindaco di Caorle, Luciano Striuli, che, però, parla di tempi e burocrazie lunghi. «Già da un anno sto lavorando per la predisposizione del regolamento per l'utilizzo degli specchi acquei interni e del relativo piano di zonizzazione» spiega Striuli. «La finalità è quella di regolare l'insediamento delle strutture di servizio alla navigazione nelle acque interne (cavane, pontili, bricole, ma anche bilance) tenendo conto che l'intervento complessivo dovrà rivitalizzare gli ambiti con particolare attenzione alla valorizzazione ambientale del paesaggio fluviale. Il lavoro ha richiesto tempo perché ho dovuto tenere conto anche di quanto già previsto dal Pat approvato, che individua gli ambiti dei casoni e delle strutture accessorie, disponendo le direttive da attuare mediante il piano degli interventi». Dopo il censimento delle strutture presenti, ora è il momento della zonizzazione, localizzazione e quantificazione al fine di regolamentare l'intero sistema lagunare, fase, quest’ultima in corso di esame. «Seguirà la concertazione con gli enti competenti», conclude Striuli, «e l’approvazione in consiglio comunale». Gemma Canzoneri
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia