Rette più care La Regione “bacchetta” il Mariutto
MIRANO. L’Ipab Mariutto prevede un aumento di circa 45 euro al mese per le famiglie degli ospiti: misura in vigore a partire dal 1 febbraio 2019. L’assessore regionale al Sociale, Manuela Lanzarin, fa sapere di essere preoccupata per il cambiamento imminente. L’assessore ritiene necessario «un attento riesame dei costi per eliminare eventuali inefficienze del sistema, pur rispettando la piena autonomia dell’ente». Ricorda, infatti, una norma di legge proposta nel 2017, disattesa da parte di molti enti, per aggregare i servizi e realizzare economie di scala con lo scopo di contenere i costi e rendere i servizi più efficienti per ospiti e famiglie.
Il contenimento delle spese correnti e il miglioramento dei costi di gestione si sarebbero potuti attuare, secondo Lanzarin, tramite la forma della concentrazione tra enti, con accordi di programma e altre formule al fine di accentrare gli acquisti, ridurre alcuni costi, accedere a prezzi di beni e servizi più competitivi e attuare efficienze nella gestione del personale amministrativo. «Spesso» dice l’assessore «si chiede alla Regione di rivedere la norma sulle istituzioni pubbliche di assistenza e di attuare la riforma. I tempi sono effettivamente maturi. Contemporaneamente, però, le Ipab dovrebbero fare un salto di qualità ed essere pronte ad applicarla. Purtroppo però le stesse non hanno utilizzato gli strumenti già messi loro a disposizione».
L’avvocato Paolo Zanardi, presidente della struttura: «Abbiamo scelto l’1 febbraio per l’aumento delle rette proprio per avere più tempo tecnico a disposizione prima di concretizzare questo cambiamento. Se assisteremo a un reale intervento della Regione, ci impegneremo a una modifica volta alla diminuzione o addirittura all’eliminazione di tale aumento».
L’assessore Lanzarin ricorda inoltre che le impegnative e i fondi della Regione non sono assegnati alle Ipab, bensì alle singole persone e alle loro famiglie: sono quindi gli istituti a dover rispondere, in primis ai propri ospiti, di eventuali problemi gestionali.
Vengono quindi resi i noti i contenuti di una lettera inviata venerdì 23 novembre dalla Lanzarin ai sindaci dell’Usl 3 Serenissima in cui precisa che per il territorio dell’Usl veneziana le impegnative di residenzialità saliranno di 252 quote, per rispondere alla tesi secondo la quale la Regione eroga al territorio dell’ex Usl 13 un numero di impegnative inferiori al fabbisogno. —
Ludovica Trevisan
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