Rapina violenta in pieno centro arrestati tre giovani albanesi

Sono finiti in manette i rapinatori della pizzeria da asporto e kebab la Piramide in galleria Bimbi sotto il municipio.
Una violenta rapina commessa da cinque ragazzi albanesi che sono entrati nel locale aggredendo il titolare del Bangladesh e suo cugino. Hanno rubato i soldi nel registratore di cassa e tentato più volte di colpire con un coltello il proprietario. Una violenza inaudita da parte della squadra punitiva che aveva oltretutto un credito nel locale. Non avevano pagato la pizza giorni prima e quando gli è stato ricordato hanno reagito in quel modo. Il cugino, pizzaiolo, ha subito un trauma cranico per i pugni e calci che si è preso nel tentativo di difendersi dal branco.
La ricostruzione è molto chiara. Sabato sera, due ragazzi albanesi sono entrati nel locale per mangiare un trancio di pizza. Il bangladese aveva già un credito lasciato in sospeso da uno dei due e ha chiesto che venisse onorato, almeno in parte, con il resto del denaro versato per pagare i due tranci di pizza. La reazione del gruppo è stata violenta e davvero spropositata. L'albanese ha preteso che gli venisse consegnato il resto, uscendo e sbattendo la porta con forza. Dopo circa mezz’ora, quando ormai i clienti erano usciti, i cinque sono tornati e hanno insultato i due gestori.
Uno degli aggressori ha preso un coltello sul bancone, ha tentato ripetutamente di colpire il proprietario, che è riuscito a evitare miracolosamente i fendenti. Il cugino è stato preso a pugni ed è svenuto, ricorrendo poi alle cure mediche. Il branco è fuggito con l’incasso della giornata, circa 500 euro, mettendo a soqquadro gli interni.
È scattato l'allarme e i carabinieri hanno iniziato le ricerche. Una delle vetture di servizio ha subito intercettato un' Alfa Romeo 164, con tre ragazzi albanesi e li ha bloccati.
Sono stati riconosciuti assieme a altri due giovani che avevano partecipato alla rapina. Admir Malaj di 24 anni, Selfo Banai di 22 anni e Joni Shehaj di 23 anni, tutti albanesi e residenti a San Donà, sono stati arrestati e portati in carcere. Il giorno dopo, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno identificato un quarto membro del branco, un ragazzo albanese di 17 anni, sempre residente a San Donà, sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Nella notte è stato chiamato per tradurre il bangladese e assistere in ospedale il ferito, il ristoratore di Jesolo e connazionale Riaz Abu Siad Md. Come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, è stato trasferito al centro di prima accoglienza di Treviso.
Nel corso dell’udienza nella sede del Tribunale di Venezia a Mestre, il Gip ha convalidato tutti i provvedimenti nei confronti degli arrestati.
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