Raccolti 100 mila euro per la piccola Anna «Servono 2 milioni»

JESOLO
La battaglia della piccola jesolana Anna e di sua mamma Alessandra Colabraro ha portato al primo versamento di 100 mila euro per la ricerca contro la sua malattia genetica, una forma grave e rara di ittiosi.
Come un pesciolino o una piccola sirenetta, Anna ha bisogno dell’acqua per vivere, perché la sua pelle altrimenti si squama inesorabilmente.
È affetta da ittiosi, rara malattia genetica della pelle. Quando è nata all’ospedale dell’Angelo di Mestre, il dottor Cutrone ha subito diagnosticato la malattia. La piccola è originaria di Jesolo, come la mamma Alessandra, avvocato del foro di Venezia, figlia dell’ex vice sindaco Antonio Colabraro, che è stato anche preside della scuola media Nievo a San Donà, originario di Soverato in Calabria. Alessandra e la piccola Anna si sono trasferite da un paio d’anno a Innsbruck, città dalle condizioni climatiche favorevoli.
Quando c’è caldo e afa Anna deve restare immersa in una vasca da bagno o distesa sul lettino, dove la mamma le spalma una crema emolliente. L’ittiosi colpisce oggi 20 bambini in Italia, un caso su 200 mila. La mamma sta combattendo con l’associazione Uniti (Unione italiana ittiosi) e il comitato internazionale Uffi (Union for fighting ittiosi). Servono due milioni di euro per aiutare il medico tedesco dottor Heiko Traupe dell’università di Munster nelle sue ricerche contro la malattia.
Perché le case farmaceutiche, davanti a circa 300 pazienti complessivi in Italia, non hanno convenienza a investire nella ricerca. «Io ed Elena Ravano de Calherios ringraziamo tutte le persone che ci sono vicine», ha detto Alessandra, «che hanno donato, condiviso, diffuso e promosso con varie iniziative la nostra raccolta. Il 4 ottobre sono stata ricevuta dal sindaco di Verona e dalla dottoressa Rossetto, responsabile della segreteria del presidente Zaia, per una prima presentazione e analisi della raccolta fondi. La raccolta continua, abbiamo ancora bisogno di un milione e 900 mila euro, ma in poche settimane abbiamo raccolto una somma importante». —
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