Quartiere Cavergnago, terra di nessuno
In mezzo a due municipalità, i residenti lamentano disagi, trascuratezza e disservizi

Sergio Scaggiante mostra la crepa sul muro di casa
FAVARO.
Una zona dimenticata, terra di mezzo tra le due Municipalità, quella di Favaro e quella di Mestre centro. Siamo in via Porto di Cavergnago, strada compresa tra due pericolosissimi incroci, in entrata con via Martiri della Libertà, in uscita con via Orlanda.
I cittadini e il comitato «XII maggio - Cavergnago» da anni lamentano disagi, trascuratezza e disservizi. Tanto da recarsi dal difensore civico con una lista di lagnanze piuttosto lunga.
Taliercio.
«Quando ci sono le partite di basket - spiega
Gianni Perin
abitante di via Salmasi, una laterale che confina con il palazzetto - non riesco ad entrare in casa. Ci sono auto abbarbicate ovunque, tanto che ci tocca mettere dei paletti per segnare il nostro posto e una volta abbiamo denunciato il furto della benzina e il taglio delle cannette del carburante. Da anni andiamo avanti così».
Marciapiedi? No grazie.
La strada è a dir poco dissestata, per via dei camion di Veritas, che passano notte e giorno, e di altri depositi di mezzi: le buche (profonde) si moltiplicano, poi viene buttata qualche colata di bitume e si va avanti. «Mancano i marciapiedi - spiega
Gabriella Favaretto -
e correre in bici è pericolosissimo perché camion e furgoni corrono senza rispettare i limiti e perché non c'è la pista ciclabile. Quando torno a casa ho male dappertutto tante sono le buche. Eppure quando si tratta di pagare le tasse, anche noi di via Cavergnago sborsiamo». «Nessuno fa nulla - rincara la dose
Orlando Vettorello -
Questa è una zona dimenticata, non interessa a nessuno. Basta pensare alla fermata dell'autobus: l'hanno fatta per gli operatori di Veritas, per noi che dobbiamo andare fino al capolinea invece no».
Mezzi pesanti.
Sergio Scaggiante
abita al civico 32: con camionisti e automobilisti ha il dente avvelenato. Indica le crepe nel muro della sua casa. «I mezzi pesanti sfrecciano oltre i 100 all'ora; per non parlare delle auto, un vero schifo. Ma rimane tutto così: se fai cenno di rallentare si scocciano. Una volta uscivo dal garage e a momenti mi tiravano sotto». Non solo. «I concessionari - sbotta
Paolo Rosso
- vengono qui per provare le auto e le moto e noi vediamo missili sfrecciare lungo la strada. L'assessore Ugo Bergamo ci aveva promesso le telecamere, ma chissà quanto dovremo attendere per vederle». Tra via della Crusca e via Porto di Cavergnago c'è una grande area verde abbandonata: «È un sito del Comune - dice Scaggiante - È lasciato così da anni e noi ci ritroviamo in casa di tutto, dalle pantegane ai carbonassi».
Veritas.
A preoccupare gli abitanti è anche l'attività dell'azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. «Da quando Veritas ha posticipato gli orari - precisa
Gianni Vettorello
- qui transitano i mezzi 24 ore al giorno. Adesso dicono che c'è chi costruirà alberghi: con la vista spazzini?». I residenti segnalano i mezzi della Trasco Srl, con le sue autocisterne, o quelli della Canal Service. «Si occupano di pozzi neri - spiega
Sandra Morando
- e quando devono pulire le cisterne, anche all'ora di pranzo, dobbiamo chiudere tutte le finestre per la puzza. Senza contare che quando riempiono le botti i motori fanno tremare anche le finestre».
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