Prende a testate un vetro, paura in Pronto soccorso a Chioggia

Giovane lamentava un forte mal di denti, si è scagliato contro la protezione. Il sindaco Armelao: «Serve un presidio fisso di polizia, per tutela e deterrenza». La Cisl: «I lavoratori vivono in costante tensione»

Elisabetta B. Anzoletti
La protezione della zona triage infranta con la testata
La protezione della zona triage infranta con la testata

Giovane alterato infrange a testate il vetro del triage. L’episodio si è verificato lunedì 16 giugno mattina quando il ragazzo si è presentato in Pronto soccorso lamentando un mal di denti. Alla risposta di procedere con una terapia antalgica, il ragazzo prima si è allontanato e poi è tornato indietro rompendo a testate il vetro.

Il personale sanitario non ha riportato ferite e il giovane è stato portato via dalle forze dell’ordine per gli accertamenti del caso.

L’ennesimo episodio di violenza riaccende l’attenzione sulla necessità di misure di prevenzione. Il sindaco Mauro Armelao chiede un posto fisso di polizia in ospedale, la Cisl sollecita gruppi di lavoro per la prevenzione come sta avvenendo a Mestre.

Erano le 11 quando il giovane, meno di trent’anni, non precedentemente noto agli operatori, si è presentato in Pronto soccorso. Senza voler fornire le proprie generalità, ha spiegato in modo alterato di patire un mal di denti.

L’operatore ha suggerito un primo intervento con trattamento antalgico e il paziente sulle prime ha dato l'impressione di voler lasciare la struttura, per poi tornare indietro e colpire il vetro con una testata, mandandolo in frantumi. L’arrivo delle forze dell’ordine ha riportato la calma.

Il giovane è stato tratto in custodia per l’identificazione e per verificare se fosse sotto l’effetto di qualche sostanza.

La direzione dell’ospedale ha ringraziato gli operatori del Pronto soccorso «per la corretta e opportuna gestione dell'increscioso episodio» e le forze dell’ordine.

Immediate le reazioni. «Esprimo solidarietà e massimo sostegno al personale del triage», spiega il sindaco, «che ha saputo gestire la situazione in maniera professionale. Un grazie anche alle forze di polizia intervenute prontamente e che hanno scongiurato conseguenze peggiori. Non è la prima volta che accadono cose simili nei Pronto soccorso, ma qui a Chioggia credo che si debba arrivare a avere un posto fisso di polizia che possa garantire, alla pari delle grandi città, interventi ancor più tempestivi e che serva da deterrente verso chiunque abbia intenzione di rivolgersi in modo violento al personale sanitario che invece ha bisogno di lavorare in ambienti sereni e sicuri. Sarà mia cura portare questa richiesta all’attenzione del prefetto in uno dei prossimi comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica».

«L’episodio è l’ennesima prova che la situazione dei Pronto soccorso in tutto il paese è sottovalutata», spiega Tommaso Gaspari, segretario aziendale Cisl Fp per l’Usl 3, «I lavoratori vivono in costante tensione, sempre all'erta, perché sanno che il pericolo può tradursi in un attimo in esplosioni di follia e violenza. Bisogna trovare misure concrete di contenimento del rischio che garantiscano l'incolumità di lavoratori e utenti, anche con la costituzione di gruppi di lavoro per la prevenzione delle aggressioni, come sta accadendo al Pronto soccorso di Mestre».

«Un episodio gravissimo e inaccettabile», spiega il consigliere della Lega, Marco Dolfin, «Un atto di violenza gratuita che avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità di operatori sanitari e pazienti. Dobbiamo garantire che medici, infermieri e tutto il personale possano lavorare in un ambiente sicuro, protetti da atti di follia come questo. Servono protocolli più rigidi e, dove necessario, anche presidi fissi di vigilanza».

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