Primarie comunali, obiettivo 10 mila elettori

Centrosinistra alla scelta del candidato sindaco: lunedì la decisione anche sulle Municipalità
BARSOTTI - ALESSANDRA MORETTI IN REDAZIONE
BARSOTTI - ALESSANDRA MORETTI IN REDAZIONE

Non ci sono stati i grandi numeri, ma è stato comunque giusto farle. È l’opinione comune tra i responsabili del Pd veneziano dopo l’esito delle primarie per scegliere chi sfiderà Zaia alle prossime elezioni regionali.

A Venezia, come in Veneto, ha vinto Alessandra Moretti che ha guadagnato il 67,7% delle preferenze di 7881 elettori nei 44 comuni della provincia e il 62% nel comune di Venezia, dove hanno votato in in 2473. Un dato dal quale partono le riflessioni in vista delle primarie per la scelta del candidato a sindaco di centrosinistra. A dicembre, per la scelta del segretario del partito, gli elettori tra Mestre e Venezia furono 15 mila mentre nel 2010, alle primarie per la scelta del sindaco - si sfidavano Giorgio Orsoni, Gianfranco Bettin e Laura Fincato - furono 13 mila. Nessuno si sbilancia ufficialmente a dire quale sia il numero di elettori da coinvolgere a gennaio, quando si andrà al voto, per evitare il flop, ma la soglia sotto la quale non si vorrebbe scendere è quella dei 10 mila elettori. «Le elezioni primarie sono molto diverse tra loro ed è difficile fare un confronto», dice il segretario provinciale del Pd, Marco Stradiotto, «io credo che sia stato giusto farle per le regionali, ma una bassa affluenza era prevedibili perché non c’era una vera sfida. Molti, sapendo come sarebbe andata a finire, non si sono presentanti. E non a casa, nei seggi dove più vivo e battagliero era il confronto, l’affluenza è stata in proporzione maggiore».

È il caso dei comuni del portogruarese, dove in molti si erano battuti per sostenere la candidatura di Simonetta Rubinato. «La partecipazione alle primarie per il comune», prosegue Stradiotto, «dipenderà quindi molto da quali saranno i candidati, se ci sarà un confronto vero, o se avranno un esito scontato». «Anche io credo che sia stato meglio farle piuttosto che non farle per la scelta del presidente della Regione, anche se si è trattato di una scelta presa all’ultimo, con un po’ di confusione», dice Sandro Simionato, ex vicesindaco e candidato alle primarie, «perché si è trattato comunque di una forma di partecipazione e confronto. Con le comunali sarà tutto diverso perché il rapporto degli elettori con il Comune, rispetto a quello con la Regione, è molto più stretto».

A commentare, nel merito, i risultati di domenica sera, anche il sindaco di Quarto, Silvia Conte, tra le più strenue sostenitrici della Rubinato e del suo slogan #sepolfar. «Abbiamo avuto il coraggio e la determinazione nel proporre un altro modo di fare politica, dal basso», dice la Conte, «provando a coinvolgere le tante energie positive e competenze presenti in Veneto e per aver permesso con la sua tenacia che le Primarie si svolgessero».

Il cammino che porta alle primarie avrà la sua prossima tappa lunedì 8 quando verrà discusso il programma e si dovrà decidere se organizzare o meno le primarie anche per le Municipalità: un aspetto sul quale ancora non c’è una posizione unitaria. Tra i favorevoli c’è però Jacopo Molina, l’ex consigliere comunale, renziano della prima ora, pure lui in corsa per le primarie del centro-sinistra. Tra gli altri nomi che circolano ci sono quelli dell’ex assessore Andrea Ferrazzi, del senatore Felice Casson, del giornalista Nicola Pellicani e del sottosegretario Paolo Baretta. (f.fur.)

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