Presepe vivente veneziano Gesù, Giuseppe e Maria sbarcano a San Giorgio

l’iniziativa
Sono partiti ieri mattina da Punta della Dogana, al suono delle campane della basilica di San Giorgio Maggiore che annunciava il loro arrivo. A bordo del trabaccolo Nuovo Trionfo, hanno salutato San Marco, fino ad arrivare sull'isola.
Si è ripetuta ieri la tradizione del presepe vivente di Santo Stefano, pensata e organizzata per il nono anno consecutivo dalla scrittrice romana Dania Lupi insieme a Giovanni Alliata. A impersonare Giuseppe e Maria è stata di nuovo una coppia lagunare: Marco e Noemi Vianello, insieme al loro piccolo Riccardo.
Il presepe vivente di San Giorgio ripete un'antichissima tradizione veneziana dell'epoca pre napoleonica, poi persa nella nebbia della laguna. Si trattava di un lungo corteo acqueo, che andava in scena ogni notte tra il 25 e il 26 dicembre, con capofila l'imbarcazione del doge piena di doni e rose da consegnare ai benedettini della basilica, dove si narrava fossero conservate le reliquie di Santo Stefano. Un'usanza che ha stimolato la curiosità di Dania Lupi che - trasferitasi in laguna 10 anni fa - ha deciso di ridonare alla città il presepe vivente. N
iente oro, incenso e mirra, ma solo rose e petali. Come da tradizione, ma anche per amore della stessa scrittrice, esperta del fiore e ideatrice del "roseto madre", che ha in programma di realizzare a Venezia. Magari proprio a San Giorgio, che anni fa ne ospitava uno. All'arrivo della processione, ad attendere Giuseppe, Maria e il bambin Gesù sull'isola, un grande "cuore" composto da petali di rosa, all'interno del quale i tre sono stati benedetti dall'abate della chiesa, don Norberto Villa.
Quindi, i padri benedettini e il centinaio di credenti hanno fatto ingresso nella basilica, dove si è consumata la messa. Al termine, un momento di convivialità, tra il brindisi e lo scambio degli auguri. Ora il pensiero è già per l'anno prossimo. «Il nostro obiettivo è quello di rendere il presepe sempre più bello e sempre più grande» spiega Dania Lupi. «Mi piacerebbe che venissero utilizzati gli antichi costumi della tradizione veneziana».
Prima del prossimo Natale, l'appuntamento per la scrittrice è però un altro: portare il suo presepe vivente ad Amatrice, la città della sua famiglia, come già fatto negli ultimi 3 anni. —
Laura Berlinghieri
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