Presentata la nuova darsena di Campalto

CAMPALTO. I cantieri Marchi presentano la riqualificazione del Passo Campalto. Ieri pomeriggio all’interno dell’attività nautica che si affaccia sulla gronda lagunare, è stato illustrato il progetto commissionato dalla Darsena di Campalto, Fratelli Marchi e Arredomar allo studio Blu Architettura (presenti gli architetti Piero Vincenti, Enrico Friselle e Fabio Marini). Un piano che potrebbe risolvere una volta per tutte il nodo gordiano della diatriba che risale al 1983 tra il Comune e la storica attività di rimessaggio e costruzione che insiste nello specchio d’acqua.
Da anni si discute sulla compatibilità dell’attività svolta dal cantiere; ci sono stati tentativi di avvicinamento, ma finora nulla di fatto e il tempo stringe, pena l’abbandono del sito da parte dei Marchi. Il progetto tiene conto di un elemento imprescindibile per l’amministrazione: il ritorno all’uso pubblico dell’affaccio lagunare di entrambe le rive. Il progetto di riqualificazione prevede di rendere fruibile tutto il bordo del porto canale, che verrà pavimentato, reso attraente per le attività di nautica naturale (pontile galleggiante) come per chi voglia andare a prendere il sole, bere qualcosa, guardare Venezia dalla laguna: verrà realizzato un edificio lungo e stretto che ricorda una barca di legno rovesciata, ci sarà spazio per le associazioni, attività ristorative e persino per gli antichi mestieri.
Un ponte ciclopedonale in funzione dei futuri collegamenti naturalistici (vedi ippovia e percorso lungo la gronda) collegherà le due rive. È stata pensata persino una torretta belvedere per ammirare Venezia o i fenicotteri rosa che stazionano nelle barene, la possibilità di imbarcare le bici e lo spazio per il bike sharing. Il tutto connesso alla riqualificazione degli attuali capannoni e dell’attività in sé, alla realizzazione della nuova darsena e di un parcheggio dietro la trattoria. Spesa prevista da parte dei privati 2.300.000 euro, per un totale di 3milioni600mila euro di investimento e opere pubbliche per 1milione 700mila euro. Fondamentale però che le aree in concessione Marchi e le aree demaniali in concessione tornino alla comunità.
Il progetto è stato presentato in Comune a marzo 2014, poi è stato approvato il Pat e avviata la concertazione pubblico-privato, ma la crisi politica ha frenato il punto di arrivo. Ora i Marchi contano sul candidato che vincerà il ballottaggio per dare soluzione al problema e far sì che non finisca tutto in una bolla di sapone. All’illustrazione erano presenti Giuliano Borella (presidente distretto cantieristico nautica veneziana), la famiglia Marchi, il vecchio e il nuovo presidente di Favaro, Ezio Ordigoni e Marco Bellato.
Marta Artico
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