Prescrizione, Vazzoler assolto per l’abuso di professione medica
Jesolo. Bazzeccole per lui, abituato ormai a ben altri guai giudiziari come il reato di riciclaggio internazionale. Ma, comunque una noia in meno l’assoluzione per intervenuta prescrizione dall’accusa di abuso della professione medica per il dottor Alberto Vazzoler, il faccendiere con superattico a Jesolo. Dagli ambulatori dentistici, è passato a gestire un giro d’affari milionario, ben 117 milioni 308 mila e 142,96 euro di sporchi movimentati tra Svizzera e Paesi black list per essere restituiti ai “legittimi” proprietari-evasori nel triennio al 2015 al maggio 2018 secondo le conclusioni dell’inchiesta padovana che lo ha portato a processo. Assoluzione definitiva perché è decorso troppo tempo stabilita dalla Corte di cassazione che conclude «il reato è prescritto a far data dal 20 aporile 2018 con conseguente annullamento della sentenza impugnata senza rinvio».
Vazzoler era stato indagato per concorso in servizio abusivo della professione con un collega G.B. e un odontotecnico M.N.. All’epoca (è il 2010) risulta titolare dello studio e delle attrezzature di un ambulatorio situato a Maron di Brugnera (Pordenone): i locali sono in affitto dallo stesso odontotecnico che ne è proprietario. Tutti e tre finiscono sotto inchiesta l’odontotecnico era accusato di esercitare di fatto l’attività di dentista sui pazienti anche se operava pure il medico odontoiatra G.B. al quale era affidata la gestione dello studio che faceva capo a Vazzoler «a partire dal 2007 presente solo su chiamata». Del resto fin dal 1991 risulta residente nel Principato di Monaco in boulevard de Belgique 30. In primo grado il tribunale di Pordenone assolve Vazzoler “per non aver commesso il fatto” ritenendo «non sussistente il concorso nell’esercizio abusivo della professione» diversamente che per gli altri due. Su ricorso della procura generale, invece, la Corte d’appello di Trieste lo condanna a 7 mesi e 15 giorni: secondo i giudici di secondo grado sarebbe stato arduo sostenere la mancanza di consapevolezza da parte dell’imputato. La Cassazione conclude: «ricorso fondato per prescrizione della decisione impugnata». —
Cri. Gen.
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