Portogruaro, scivola con la bici nel Lemene e muore

PORTOGRUARO. Si sono concluse nel modo più tragico le ricerche di Massimo Scandone, il dipendente dell'Asvo spa di 46 anni scomparso sabato sera dopo essere stato a cena dal fratello Maurizio, nella vicina Concordia Sagittaria. L'uomo, residente in via Aldo Moro 21, è stato trovato morto nel fiume Lemene dai vigili del fuoco ieri pomeriggio attorno alle 18.30. Secondo quanto si è riusciti a capire Scandone stava percorrendo la pista ciclabile che collega Concordia a Portogruaro. Arrivato all'altezza del circolo di canoa, non lontano dalla struttura sanitaria dell'ex Silos, è caduto in acqua. È morto annegato. Sarà l'autopsia, qualora disposta, a stabilire se Scandone si sia sentito male mentre pedalava sulla bicicletta, oppure se abbia perso l'orientamento finendo con la sua bici nelle acque del Lemene, morendo poi per sindrome da annegamento. I rilievi sono stati eseguiti fino alle 21 dai carabinieri.
Sul posto è stato chiamato il medico legale Antonello Cirnelli. La salma quindi è stata ricomposta presso l'obitorio di Portogruaro. Massimo faceva il netturbino, così come uno dei fratelli, Franco. Lascia nel dolore altri fratelli: Maurizio, con cui ha trascorso le ultime ore della sua vita; Carlo, che si trova in questi giorni in vacanza in Russia e che è stato avvertito ieri sera al telefono della scomparsa e del successivo tragico ritrovamento. Infine la sorella Concetta e la madre Mariateresa Sclausero. Era una persona ben voluta e faceva molto bene il suo lavoro. Costernazione e dolore sono stati espressi nella tarda serata di ieri anche dai vertici di Asvo.
Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri del Norm di Portogruaro, che hanno avviato le indagini sulla morte del 46enne, Massimo Scandone sabato sera aveva passato la serata a casa del fratello Maurizio a Concordia. Verso l’una di notte Massimo ha inforcato la bicicletta e ha preso la direzione di casa. Nel cuore della notte la madre di entrambi, la signora Mariateresa Sclausero, si è alzata dal letto e ha notato attorno alle 3.30 del mattino che Massimo non aveva fatto ritorno a casa.
Alle prime luci del giorno i familiari sono andati alla sua ricerca. Il fratello Maurizio accompagnato da un cognato, Nicola Acampora (marito di Concetta) si sono recati dai carabinieri per la denuncia di scomparsa. Sono state dunque avviate le ricerche con vigili del fuoco, protezione civile, polizia locale e carabinieri. Attorno alle 18.15 la tragica svolta. Sulla sponda sinistra del fiume Lemene, nel territorio di Portogruaro, un passante ha notato spuntare dall'acqua la bicicletta e un corpo. Sotto accusa, per spiegare questa morte, c'è anche la pista ciclabile sul Lemene. La sera, lamentano coloro che la percorrono, è scarsamente illuminata. Non si esclude, oltre a un malore, che Massimo Scandone abbia perduto l'orientamento proprio per l'oscurità. Su questo punto faranno chiarezza le indagini.
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