Porto Marghera, grido d’allarme: «Bonifiche, un miraggio»

Tonini (Iuav): a vent’anni dal Masterplan, risanato solo il 10 per cento dell’area contaminata da sostanze cancerogene

MESTRE. «La bonifica di Porto Marghera resta un miraggio, intanto la contaminazione ambientale e i rischi sanitari per la popolazione si aggravano, mentre il tavolo che metteva insieme le istituzioni politiche amministrative è bloccato ormai da due anni». Il grido d’allarme è stato lanciato ieri dalla sala consigliare della Municipalità di Marghera, gremita di gente, all’incontro pubblico organizzato da Legambiente sullo stato delle bonifiche e della sperata rinascita delle aree abbandonate dalle industrie che hanno lasciato migliaia di disoccupati e milioni di metri cubi di terreni avvelenati.

«A quasi vent’anni dal Masterplan per il risanamento del sito di interesse nazionale di Porto Marghera», ha spiegato in apertura Stefania Tonini, docente dello Iuav, «non è stato ancora completato l’isolamento delle aree di Porto Marghera, contaminate da metalli pesanti, idrocarburi, diossine e altre sostanze tossiche cancerogene che continuano a filtrare in laguna ed è stato realizzato solo il 10 per cento delle previste bonifiche dei terreni imbottiti di discariche tossiche e terreni di riporto altrettanto contaminati. Purtroppo di questo stallo preoccupante sono responsabili non solo le istituzioni pubbliche ma anche i proprietari privati delle aree: nemmeno le nuove procedure semplificate, introdotte con un nuovo accordo di programma nel 2012, hanno smosso la situazione».

Agenzia Candussi, giornalista Favarato. Sala consiliare Municipale Piazza Del Municipio 1 Marghera, "bonifiche: la rinascita di Marghera?"
Agenzia Candussi, giornalista Favarato. Sala consiliare Municipale Piazza Del Municipio 1 Marghera, "bonifiche: la rinascita di Marghera?"

La tavola rotonda organizzato da Legambiente, dopo il seminario introduttivo, poteva essere l’occasione per capire quanto e come le istituzioni, a cominciare dal Comune e dalle Regione, vogliano riprendere in mano tutta questa annosa, complicata e allarmante situazione. Purtroppo però l’unico amministratore pubblico presente lunedì era il presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin, assenti invece - con giustificazione - gli invitati assessori comunale e regionale all’Ambiente, Massimiliano De Martin e Roberto Marcato.

«Sulle bonifiche e la rigenerazione ambientale, industriale e occupazionale di Porto Marghera», ha detto Bettin, «era stato costruito un allineamento istituzionale che aveva permesso di sancire il vincolo industriale logistico per gran parte delle aree e di uscire dalla paralisi politico e burocratico di cui hanno approfittato la criminalità e i corrotti, ma negli ultimi due anni tutto si è bloccato. Comune e Regione hanno perso l’iniziativa e intanto la qualità dell’ambiente e la sicurezza sanitaria peggiorano».

Bettin lancia un appello: «Questo vuoto politico e istituzionale a tutti i livelli non deve continuare, bisogna ricostruire una cabina di regia per rilanciare subito il tavolo istituzionale, aperto alle forze sociali, per riprendere in mano anche l’accordo Moranzani abbandonato sul campo».

Bonifiche, "muraglia" ancora incompiuta
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A rappresentar in qualche modo la Regione c’era Luigi Fortunato, dirigente dell’area che segue la Legge Speciale e la riconversione di Porto Marghera che ha cercato di rincuorare i presenti: «Lo scenario di Porto Marghera è critico e grigio, ma la progettazione degli interventi di bonifica è a buon punto; la buona volontà e le idee chiare ci sono, quel che mancano sono le risorse, ma bisognerà trovarle».

Marco Belloni, dell’Osservatorio Ambiene e Legalità di Legambiente, ha concluso ricordando che «la messa in sicurezza di Porto Marghera ha anche rappresentato in questi anni - come hanno dimostrato i risultati dell'inchiesta della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti - l'occasione di un ulteriore saccheggio delle risorse con opere di messa in sicurezza che non sono le vere bonifiche. Occorre fare chiarezza sui tempi, i procedimenti e le responsabilità dei diversi attori affinché le bonifiche possano davvero rappresentare l'avvio di una nuova stagione per Porto Marghera e per la Laguna di Venezia».

 

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