Pista ciclabile di Scaltenigo «Piano fermo da due anni»

Mirano. Giorgio Babato: il Comune l’ha dimenticata, ci sono 387 mila euro ancora non utilizzati. Pavanello: fondi bloccati, deve finanziarci la Regione

MIRANO. La storia è sempre la stessa. Nei paesi mancano le piste ciclabili. Ed è vero. In tutti i paesi, in tutte le frazioni che ora, gelose, si fanno anche la guerra tra di loro. «Perché Campocroce avrà la sua pista ciclabile», chiede il consigliere Giorgio Babato di “Insieme per il Bene Comune”, «e Scaltenigo, che attende la pista da anni, no?». La pista dovrebbe collegare la frazione con il capoluogo Mirano, ma a distanza di anni pare essere finita nel dimenticatoio.

«Se la costruzione della nuova pista ciclabile a Campocroce», incalza Babato, «è attesa dai suoi cittadini, ancora più forte è la richiesta da parte di quelli di Scaltenigo. La pista qui è una delle priorità dichiarate dall’amministrazione comunale, oltre a essere una delle opere complementari al Passante. Per realizzarla bisogna iniziarne almeno la progettazione. In più il Comune dispone da anni di un finanziamento di 387 mila euro per progettare nuove opere, cifra ancora inutilizzata, anzi il progetto viene rinviato di anno in anno. Poi c’è da dire che la pista di Campocroce può essere eseguita solo previa vendita della casa di via Perale, che è di proprietà dell’amministrazione comunale. Ma ancora l’immobile non è stato venduto e quindi nel 2018 si procederà a finanziare la spesa con risorse del bilancio comunale». Babato fa sapere che per realizzare la pista a Scaltenigo ha presentato un emendamento al bilancio 2018, condiviso da altre forze di opposizione. Questo prevede l’inserimento nel piano alienazioni di un bene del Comune utile a coprire la spesa. «Ribadito che non c’è alcuna volontà di vendere concretamente le barchesse di Villa Bianchini», spiega Babato, «la proposta sembra non voler essere accolta dalla maggioranza».

«Un emendamento», replica il sindaco Maria Rosa Pavanello, «richiede un parere positivo dei tecnici. Questo è inammissibile perché a livello ministeriale ci hanno concesso lo spazio finanziario per la progettazione esecutiva del recupero di Villa Bianchini. Quindi è impossibile inserire nel piano alienazioni un bene che ha iniziato un percorso di recupero strutturale. Inoltre non è possibile vendere tutte le barchesse senza il corpo centrale. La pista ciclabile di Scaltenigo è il primo intervento che verrà finanziato con i soldi che aspettiamo dalla Regione, da troppi anni. Per finanziare la pista di Campocroce, invece, con l’alienazione di casa Perale abbiamo fatto cinque aste pubbliche, tutte andate deserte».

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