Pavone a capo della procura di Belluno

VENEZIA. Da 33 anni in magistratura, da oltre 40 nel mondo della giustizia, se si conta il periodo in cui lavorò come cancelliere. È l’esperienza il valore aggiunto che Francesco Saverio Pavone porterà alla procura della Repubblica di Belluno. Cerimonia d’insediamento, ieri mattina, nell’aula penale al primo piano del tribunale di Belluno, per il nuovo capo della procura della Repubblica.
Sessantotto anni, di origine pugliese, Pavone ha trascorso quasi tutta la sua carriera a Venezia, prima come giudice istruttore e poi come pretore, come sostituto procuratore (per 14 anni) ed infine come magistrato della procura generale. Ora la nuova avventura, ufficialmente iniziata ieri, al timone della procura della Repubblica di Belluno. In un momento, tra l’altro, non facile, come ha fatto intendere nel discorso di presentazione il sostituto procuratore Roberta Gallego. «Siamo tutti entusiasti - ha precisato - dell’arrivo di un magistrato di lungo corso come Pavone e contenti che venga a dirigere questa barca un po’ in difficoltà. Da lui ci aspettiamo soprattutto esperienza». «Dal punto di vista dell’organico – ha detto Pavone – la situazione della procura della Repubblica di Belluno è a dir poco disastrosa. Con questi numeri è difficile garantire la piena efficienza. Quello che posso promettere è che faremo tutti del nostro meglio per sopperire alla carenza dei numeri».
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