Passo Campalto, colpo di scena con diffida sulla nuova darsena

Spunta un nuovo progetto di Vito Segantini per una spiaggia libera di 60 metri  ma la maggioranza approva da sola la variante per il progetto di Marina Blu

Una spiaggia pubblica lunga 60 metri a Passo Campalto, affacciata sulla laguna o una darsena privata con un parcheggio e un affaccio di solo 5 metri? Per il momento l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Brugnaro ha deciso di dare il via libera solo alla darsena da diporto.

Colpo di scena ieri in consiglio comunale in videoconferenza, con tanto di “diffida” legale al Comune di Venezia e al Provveditorato alle Acque (ex Magistrato alle Acque) inviata in copia a tutti i consiglieri sulla rinascita del waterfront lagunare, a Passo Campalto, in piena zona barenale. All’ordine del giorno c’era l’approvazione della variante urbanistica che autorizza “una nuova connessione acquea per turismo ecosostenibile con la città antica e la laguna nord”, che prevede la realizzazione di un parcheggio con un fronte sulla laguna di 5 metri e l’ampliamento della piccola darsena esistente che, come previsto dal progetto presentato e redatto dallo studio Blu Architettura di Piero Vincenti potrà ospitare fino a 300 posti barca in una nuova darsena chiamata Marina Blu. Il colpo di scena è stata la “diffida” inviata dall’ingegnere Vito Segantini a Comune e Provveditorato contro il progetto di accordo Pubblico-Privato sottoscritto dal Comune di Venezia e lo studio Blu Architettura.

L’ingegnere Segantini è il titolare di Marina Campalto, un’azienda di noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto in con sede in via Passo Campalto e di una abitazione, con un fronte acqueo di 60 metri e sostiene che la concessione – proprio a ridosso dell’area interessata dal parcheggio previsto da Blu Architettura – per la quale ha chiesto al Provveditorato il rilascio del nulla osta per una concessione acquea lagunare nel quadro di un progetto di sistemazione urbanistica complessiva dell’area, di Passo Campalto che coinvolge un’altra proprietà privata adiacente che permetterebbe di predisporre una vera e propria spiaggia, ad uso pubblico ,con affaccio sulla laguna lungo decine di metri. Secondo il titolare di Marina Blu, l’accordo del Comune con Blu Architettura prefigura una sorta di “monopolio” dell’uso degli spazi anfibi della gronda lagunare a Campalto, a scapito della cittadinanza.

Messi di fronte a questa importante novità, i consiglieri dell’opposizione hanno proposto di rinviare la votazione della variante all’ordine del giorno per approfondire in commissione i contenuti dei due progetti. Proposta rigettata dalla maggioranza con 200 voti contro 10, che ha sostenuto la necessità di procedere con l’accordo sottoscritto con lo studio di Vincenti che, in ogni caso «non è incompatibile con quello prefigurato dall’ingegnere Segantini». Alla bocciatura della richiesta di rinvio presentata dalle opposizioni è seguito il dibattito sul progetto di Blu Architettura poi approvato dai consiglieri di maggioranza in quanto «dopo 60 anni di disordine urbanistico c’è un progetto ecosostenibile che ripristina una importante zona d’acqua di Mestre con tanto di collegamenti con le isole». Voto contrario, invece, delle opposizione opposizioni – dal Pd, al M5S, Gruppo Misto e Lista Casson – che pur avendo idee diverse sulla validità del progetto della darsena Marina Blu, hanno concordato sul fatto che a fronte del progetto dell’ingegner Vito Segantini, venuto alla luce solo ora grazie alla sua diffida, non era il caso di votare la variante, bensì di procedere a un esame più approfondito di tutti e due i progetti per verificare se esistono davvero compatibilità o invece non finiscano per privare i cittadini di un uso pubblico del waterfront di Campato, tutto da riscoprire. Nonostante le rimostranze delle opposizioni (Pd, Lista Casson, Gruppo Misto, M5S) la maggioranza ha approvato la variante urbanistica che dà il via al progetto Marina Blu, bocciando tutti gli emendamenti propositi delle stesse opposizioni . —

G.Fav.

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