Onda zero solo a S. Marco, ma in laguna è emergenza

In Bacino il servizio delle pattuglie funziona, il traffico ha superato ogni limite Moto ondoso pericoloso a Sant’Elena, canale di Tessera e Fondamente Nuove
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 20.06.2018.- Traffico e moto ondoso in Canal Grande
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 20.06.2018.- Traffico e moto ondoso in Canal Grande

VENEZIA..Bacino di San Marco tranquillo, per l’effetto di «Onda zero». Una pattuglia di vigili a bordo del motoscafo Actv che invita a moderare la velocità. Ieri mattina, come negli ultimi giorni, quella parte di città era quasi silenziosa e risparmiata dalle onde. Ma nel resto della laguna – e nei rii interni – la situazione è all’emergenza. Il moto ondoso non è risolto. E l’aumento del numero dei motoscafi circolanti –e delle loro velocità – richiede soluzioni rapide e radicali.

I controlli. I vigili dei canali fanno quello che possono. Non sono più di 30 (su 450) e ogni giorno assicurano non più di due pattuglie in servizio, a volte soltanto una. Impossibile in questo modo tenere sotto controllo le acque.

Gps e teleamere. L’unico deterrente serio, dicono gli addetti ai lavori, sarebbe il Gps a bordo dei motoscafi del servizio pubblico non di linea e delle altre barche con licenza comunale, e un efficiente sistema di controllo automatico. Con telecamere. Il sistema Argos, progettato dieci anni fa, non funziona. Perché richiede la presenza di un operatore. Contro il Gps, i motoscafisti hanno fatto ricorso.



Le priorità. La lotta al traffico e al moto ondoso non è considerata priorità dall’amministrazione. Nel lungo elenco dei premi di risultato assegnati ai vigili urbani spiccano le voci sull’ordine pubblico e il sequestro di merce dagli ambulanti non autorizzati. Parametri minori per i controlli se i verbali. Anche i nuovi vigili assunti sono stati impiegati in gran parte in terraferma, per lo svolgimento di compiti di ordine pubblico e pattugliamento.

Norme poco chiare. La valanga di ordinanze e regolamenti prodotti negli ultimi anni non fa sempre chiarezza su quali siano i comportamenti non ammessi. Ad esempio il provvedimento che vieta il procedere in Canal Grande dei motoscafi del noleggio turisti «in carovana» non viene mai applicato.

I ricorsi. Con qualche bravo avvocato chi prende la multa per infrazione al regolamento o per i limiti di velocità riesce ad avere ragione dal giudice di pace. Anche a causa delle norme poco chiare. L’ultimo ricorso impugna una multa perché secondo i legali dovrebbe essere applicata come per il codice della strada una tolleranza di 5 chilometri orari e non di 2. Sul limite di 7 previsto per i taxi significa che si può andare a 12.

Piano del Traffico. Si attende il nuovo Piano del Traffico annunciato dal sindaco. Nuovi limiti per l’accesso ai rii interni e i passaggi nelle aree delicate, ormai invase da «mezzi pesanti» che stanno distruggendo le rive. La proposta non è ancora pronta. «Non vogliamo punire ma responsabilizzare le categorie», dice il sindaco.

Il traffico. Non è solo un problema di velocità. Ma anche di traffico acqueo ormai insostenibile per la città d’acqua. Decine di migliaia di passaggi ogni giorno, in maggioranza di vaporetti e taxi o motoscafi noleggiati ai turisti. La soglia di sicurezza è stata superata, ma le limitazioni non arrivano. La Ztl applicata in terraferma, in acqua è soltanto teorica.

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