Ombrelloni multicolor al Caffè Quadri, l’installazione della Biennale in Piazza
A San Marco compaiono teloni rossi e neri, in deroga al regolamento che prevede solo l’uso del color avorio

Ombrelloni rossoneri in piazza San Marco: nuova tendenza cromatica in Piazza? Comparsi martedì 29 aprile nel plateatico del Caffè Quadri, sono bastate poche ore per destare i primi sguardi incuriositi.
E le prime perplessità e critiche: ma come, non si era detto che il bianco, anzi l’avorio, era l’unico colore consentito per gli ombrelloni nel salotto cittadino, come quelli dipinti dal Canaletto? Sì, vero. Ma di fronte ad un’installazione della Biennale, strappi alla regola sono possibili. Perfino nell’area ultra vincolata di San Marco.
Che la comparsa degli ombrelloni abbia a che fare con Biennale, lo conferma anche il titolare del celebre Caffè Quadri, Raffaele Alajmo. Il quale però sul progetto in corso d’opera mantiene il massimo riserbo. Bocche cucitissime anche nello staff del locale, alle Procuratie Vecchie: «Non possiamo dire nulla».
Basta scavare un po’, tuttavia, per risalire all’origine di questa installazione che sarà completata nei prossimi giorni, in vista dell’inaugurazione di Biennale Architettura.
Concepito dallo Studio Teresa Sapey + Partners e curato da Aaron Betsky, il progetto è ispirato alle storiche rotte del caffè e alla loro influenza sulla Serenissima.
L’intervento segna un momento senza precedenti nella storia della Biennale, poiché il plateatco del Gran Caffè Quadri sarà il primo progetto speciale ad uscire dai tradizionali spazi della Biennale e ad essere ospitato direttamente a San Marco, senza interrompere il servizio abituale del locale.
Il progetto, pensato non solo per i visitatori della Biennale e i turisti, ma anche per i veneziani stessi, include la reinterpretazione dei tessuti del plateatico, le tende per gli archi, la copertura per l’orchestra, i parasole, i disegni dei tavoli e le tovaglie.
Inoltre, è prevista una doppia versione del progetto, diurna e notturna, sviluppata dallo studio con il supporto dell’intelligenza artificiale per ottenere un risultato ottimale.
L’allestimento è stato curato dall’azienda Uno Contract, di Pramaggiore, specializzata nel design e nell’arredamento su misura per il settore dell’hotellerie.
«Il pop-up Plateatico al Gran Caffè Quadri è il primo progetto speciale nella storia delle Biennali di Venezia a svolgersi in Piazza San Marco, lontano dai tradizionali spazi espositivi», spiegano dall’azienda, «il design racconta la storia della nuova Venezia e dei suoi nuovi Veneziani attraverso la lente del caffè e della sua rotta simbolica, da una prospettiva contemporanea. Il progetto è 100% reversibile e riutilizzabile, ispirato al comportamento di una pianta epifita. I mobili esistenti sono riutilizzati senza alterazioni, creando un set temporaneo che tornerà al suo stato originale al termine della Biennale, senza lasciare tracce. Per la prima volta, l’architettura si fonde con la moda, con l’uso di tecniche di ricamo alta moda per intervenire sulle tende degli archi, creando una fusione unica tra le due discipline».
Come detto, i tessuti utilizzati fanno riferimento ironicamente alle culture dell’antica “rotta del caffè” da Venezia verso l’Oriente e l’Asia, interpretando in chiave contemporanea il ruolo di Venezia nella modernità, con il supporto dell’intelligenza umana e artificiale.
Niente via libera, comunque, a nuove scelte cromatiche a San Marco: gli ombrelloni del Quadri sono infatti destinati a restare fino alla fine della Biennale Architettura.
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