Nuovo ricorso al Tar per il bando dei gondolieri
Nuovo ricorso al Tar contro il bando per la selezione di 60 nuovi sostituti, da avviare al corso di formazione in Arte del gondoliere presentato dall’associazione sostituti che chiede l’annullamento del bando. Questa volta, oltre che contro il Comune - il ricorso al Tar presentato dallo studio Bettiol Molina - anche contro il Comitato di gestione che ha “licenziato” dopo le prove altri nuovi 54 sostituti, a cui dovrebbe essere rilasciato certificato di idoneità. Il nuovo ricorso impugna anche la graduatoria, contestando la regolarità della prova.
A oggi i titolari di licenza di gondoliere sono 433 e i sostituti autorizzati sono 169 e di fronte a una media quotidiana di 250 gondole in servizio, sono circa 50 al giorno quelle affidate a sostituti. Di qui da parte dei ricorrenti la contestazione del fatto che non vi sarebbe alcuna ragione di aumentarne il numero con altre 60 autorizzazioni circa e chi già lavora vedrebbe compromessa la propria attività
Contestato il fatto che non vi sarebbe alcuna delibera della giunta comunale che abbia preventivamente approvato il bando. Il Comune avrebbe agito anche sulla base di due lettere di un legale che scriveva per conto di due associazioni di traghetto che chiedevano il nuovo bando pubblico ma, si legge nel ricorso, «con la procedura ad evidenza pubblica qui avversata l’interesse perseguito è quello di far diventare sostituti gondolieri figli e d affini così che a questi possa essere trasferita la licenza da parte dei titolari di licenza “in età”, non davvero quello di farsi sostituire, in quanto i titolari di licenza non ne hanno alcun bisogno». Contestato inoltre il fatto che il comitato di gestione del bando del corso di formazione per gondolieri sia stato costituito dopo la sua pubblicazione e non prima e avrebbe avuto in realtà un giorno solo per esaminare la correttezza delle 238 domande di partecipazione inviate. Ma il ricorso si estende anche alle modalità della prova di voga da pope effettuata a bordo di gondola da parada”. «Risulterebbe altresì», si legge nel ricorso stilato dall’avvocato Molina, «che non sarebbe stata fatta alcuna registrazione della prora di voga di poppa. Per l’effetto, non potrebbe svolgersi alcuna verifica concreta, a posteriori, rispetto alla graduatoria stilata dalla Commissione e ai punteggi attribuiti a ciascun candidato».
Sui 238 iscritti, cinque si sono ritirati (compresa una delle otto donne iscritte) e solo in 90 sono stati dichiarati idonei (tra i quali, due ragazze) dopo una brevissima prova di voga nel bacino dell’Arsenale: pochi minuti a testa a prua di una gondola, con l’ordine di “sciare” (frenare l’imbarcazione) e ormeggiare. Per i primi 60 vincitori è già squillata la campanella d’inizio lezioni del mini corso di 10 ore di voga a poppa della gondola e 60 ore di teoria, tra storia di Venezia, inglese, spagnolo, sicurezza della navigazione e regole di buon comportamento con il turista. Per gli altri 30 sarà attivato un secondo corso.
Ma ora il ricorso al Tar dei sostituti punta all’annullamento del bando e della successiva graduatoria. —
E.T.
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