Nuovi affitti alloggi Erp conteggi con disagi e bollettini in ritardo

Marzo è il mese dei nuovi canoni di affitto per più di 10 mila inquilini di case popolari. Entrano da questo mese in vigore, infatti, i nuovi canoni d’affitto di edilizia residenziale pubblica, rivisti dopo le proteste e la revisione della legge regionale e del Regolamento. Ma l’avvio del nuovo sistema di calcolo presenta ancora difficoltà: l’Ater di Venezia, con oltre 7.500 inquilini, è in ritardo nella elaborazione dei nuovi conteggi per i bollettini. Già alla fine di febbraio era stato diramato l’avviso agli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica. I bollettini «prestampati per il pagamento del canone di locazione dei mesi di marzo e aprile 2020 sono in corso di elaborazione e saranno spediti in ritardo rispetto alla scadenza prevista per il giorno 10 del mese», precisavano dall’Ater. Ritardo confermato dal presidente dell’azienda. «Il ritardo è dovuto a problemi tecnici della piattaforma regionale, che evidenzia alcune difficoltà, ma non credo che per i nostri inquilini l’attesa sia un problema. Presumo che la prossima settimana potremo predisporre le spedizioni dei bollettini», precisa il presidente Raffaele Speranzon che ricorda anche che «la richiesta di addebito sui conti correnti bancari o postali avrà una data posticipata» e che «ovviamente non saranno in alcun modo applicati interessi di mora agli inquilini». Insula Spa, che gestisce i canoni delle case del Comune, con più di 3.700 inquilini, a gennaio e febbraio ha inviato i bollettini dei fitti, ma calcolati ancora con i vecchi importi. Emetterà dal 15 marzo i nuovi bollettini con i conteggi rivisti. Per tutti gli inquilini gli importi di affitto calcolati nei primi due mesi dell’anno con il vecchio sistema, spiegano da Insula, hanno riportato la dicitura “salvo conguaglio”. E lo stesso vale per i bollettini di Ater. «Il conguaglio, di rimborso, di quanto pagato in più sarà spalmato sui vari mesi», precisa ancora Speranzon. Ad Insula Spa precisano che si è in attesa di una direttiva regionale che uniformi per tutti le procedure di conguaglio.
Le modifiche alla Legge regionale n. 39/2017 e al Regolamento attuativo n. 4/2018 hanno rivisto varie norme. Per gli inquilini che hanno ottenuto l’alloggio nel passato, sulla base della vecchia legge n. 10/1996, il limite di reddito Isee/erp del nucleo familiare per permanere nell’alloggio passa da 20 a 35 mila euro. Non vi è limite di reddito per la permanenza nell’alloggio per quelle famiglie dove, al 1 luglio 2019, era compresa una persona di oltre 65 anni di età o una persona con disabilità grave o non autosufficienza, risultanti da certificazione Isee.
Per quanti hanno ottenuto l’alloggio sulla base della legge 39 del 2017 il limite di reddito Isee/erp del nucleo familiare, per permanere nell’alloggio, passa da 20 a 26 mila euro. E soprattutto scattano i nuovi ricontezzi, inserendo anche la riduzione del 10 per cento del canone in caso di applicazione del canone “forzato” al parametro massimo dell’Omi (Osservatorio del mercato mobiliare dell’Agenzia delle entrate). Ancora, l’Iva sul canone, se applicata, va compresa nel canone stesso e non aggiunta. —
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