Nuove case Ater ma servono spazi

Il presidente Mazzonetto a Chioggia chiede aree gratis per costruire
Il presidente dell’Ater Alberto Mazzonetto
Il presidente dell’Ater Alberto Mazzonetto
 
CHIOGGIA.
L'Ater possiede circa 400 alloggi tra Chioggia, Sottomarina e frazioni ma nuovi appartamenti potrebbero essere costruiti a breve, se ci sarà un accordo con il Comune. Questo lo scopo principale del sopralluogo che il presidente, Alberto Mazzonetto, ha compiuto ieri mattina in città insieme al suo vice chioggiotto, Fabiano Gibin, e ad alcuni tecnici. «Un incontro conoscitivo - ha detto Mazzonetto - per visionare i cantieri e lo stato di manutenzione degli alloggi. E per riprendere il discorso già anticipato ai nuovi amministratori». Nella fattispecie, l'assessore alla casa, Silvia Vianello, che ha preso parte alla delegazione in visita prima al cantiere di fondamenta Merlin, poi alla Casa del Pescatore, a Sottomarina in via Zeno e all'isola della Fossetta. E poi in tutti gli altri edifici in cui esistono alloggi di proprietà dell'Ater, esclusiva o mista. «Abbiamo intenzione di avviare un iter di vendita degli alloggi che sono in proprietà mista - ha annunciato il presidente dell'Ater - allo scopo di incamerare risorse che serviranno alla manutenzione e riqualificazione di quelli in proprietà esclusiva, che intendiamo mantenere, e alla costruzione di alloggi nuovi». Capitolo questo tutto da impostare. «Se dovessimo acquistare le aree per costruire, inevitabilmente i prezzi di vendita degli alloggi aumenterebbero e saremmo fuori mercato - spiega - Ma se il Comune ci concede gratuitamente delle aree e non ci chiede gli oneri di urbanizzazione, noi saremo in grado di far partire un piano di «social housing», ovvero nuovi alloggi ad affitto agevolato e con servizi integrati». E le aree Peep (piano edilizia economica popolare) dove intervenire ci sono, assicura il vice Gibin. Le richieste intanto superano di gran lunga le disponibilità.  «Nella vecchia graduatoria (scaduta a dicembre 2010, ndr) - dice l'assessore alla casa, Silvia Vianello - ci sono trecento domande, di cui solo cinquanta sono state esaudite». Parte dei richiedenti sono «storici» ma ci sono anche molte nuove entrate. «A rivolgersi ai nostri uffici - spiega la Vianello - sempre più spesso sono le famiglie monoreddito in difficoltà, cassintegrati, ragazze madri e i coniugi separati che non riescono a sostenere le spese di affitto».

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