Nuova Romea, guerra su Roncoduro
Verdetto «aperto» della Commissione Via. E ora partono le trattative

Traffico pesante lungo la Statale Romea
MESTRE.
Il parere favorevole della Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) nazionale al progetto preliminare dell'autostrada Orte-Mestre - la Romea commerciale - spalanca le porte alla battaglia su Roncoduro, la terra di mezzo tra Dolo e Pianiga dove è previsto l'innesto col Passante. Il parare favorevole della Via infatti non esclude altre eventuali soluzioni, qualora migliorative, armando chi crede ancora che il tracciato si possa spostare.
Roncoduro.
In particolare in un passaggio del parare la Commissione rileva la presenza su Roncoduro di alcune criticità che vanno riesaminate e invita a prendere in considerazione anche le alternative. Uno spiraglio che permette di dire a chi è contrario all'innesto che i giochi non sono chiusi e che l'innesto può essere spostato sulla tangenziale di Mestre. Tuttavia la Commissione non ha bocciato l'innesto di Roncoduro ma ha invitato, per così dire, ad un approfondimento, sostenendo allo stesso tempo, nell'ipotesi Roncoduro, la necessità di realizzare il tunnel di quasi 4 chilometri in Riviera. Una relazione che si può prestare a interpretazioni diverse. «Il parere favorevole riguarda il progetto con Roncoduro - dice Chisso - ma da qui alla stesura del progetto definitivo ci sono margini di miglioramento, ci confronteremo con i Comuni». A mettere le mani avanti, sul fronte mestrino, è intanto il Cocit, il Comitato contro l'inquinamento da tangenziale. «La città di Mestre ha già dato - dice il presidente Mirco Speciale - ora è impensabile calare un'enorme quantità di traffico di nuovo sulla tangenziale».
Prescrizioni.
Tutte accolte da Roma quelle inviate dal Veneto. Detto di Chioggia, che ha ottenuto soprattutto la bretella per il porto e la città e la sistemazione della strada dell'Arzeron, le altre riguardano i comuni della Riviera del Brenta. A partire dalla messa in sicurezza dell'attuale Romea con l'eliminazione di tutti gli incrocio a raso. Una richiesta che nei mesi scorsi aveva visto d'accordo tutti i sindaci dei comuni attraversati dalla statale della morte, una delle più pericolose in Italia secondo le statistiche annuali dell'Aci. Tornando alle prescrizioni, in particolare per Sambruson di Dolo è stato dato l'ok al tracciato in galleria artificiale, come era stato chiesto dalla frazione, e sempre in galleria è previsto l'attraversamento del Naviglio del Brenta. Anche per Lugo, frazione di Campagna Lupia, dovrà essere valutata la possibilità di realizzare l'autostrada in trincea o in galleria coperta e non in viadotto, come previsto dal progetto presentato dal proponente. Inoltre per l'attraversamento di Lova, sempre Campagna Lupia, è preferito il passaggio in galleria o, in seconda battuta, è previsto l'abbassamento del viadotto presente nel progetto originario. Prescrizioni approvate anche per la messa in sicurezza idraulica del territorio.
Il progetto.
Il progetto ora approderà al Cipe cui seguirà un ulteriore passaggio alla Commissione Via nazionale. Per l'approvazione del progetto definitivo ci vorrà almeno un altro anno. Per poter percorrere l'autostrada nella sua interezza almeno altri 8-10 anni. I promotori del progetto sono quelli della Gefip Holding, società di Vito Bonsignore, una cordata che ha tra i soci finanziari Banca Carige ed Efibanca. L'investimento complessivo stimato per la realizzazione dei 400 chilometri di corridoio supera i 9 miliardi e rappresenta la più importante opera che l'Anas affiderà in concessione tramite finanza di progetto. Il contributo pubblico richiesto per la realizzazione del corridoio autostradale ammonta a circa 1,4 miliardi. A fronte dell'investimento, ai privati è assicurata la concessione dell'opera per 49 anni. Per la realizzazione completa del corridoio sono previsti 9 anni, con fasi di avanzamento distinte.
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