Nuova farmacia all’Auchan il Tar boccia pareri e delibera
Farmacia comunale all’Auchan, la terza sezione del Tar del Veneto accoglie in parte il ricorso presentato da un gruppo di farmacisti ( patrocinati dall’avvocato Fiorenza Scagliotti) con l’intervento dell’Associazione Titolari di Farmacia della provincia di Venezia, (assistiti dall’avvocato Fabrizio Scagliotti), e di altre associazioni tra cui Federfarma, che chiedeva l’annullamento degli atti di istituzione della farmacia nel centro commerciale Auchan di Mestre.
Il Tar ha affermato che è il parere reso dall’azienda Asl12, necessario nella procedura prevista con delibera dalla Regione Veneto per l’istituzione delle farmacie cosidette “aggiuntive”, ad essere illegittimo. Di conseguenza scatta l’illegittimità del provvedimento che è stato sospeso, con la sentenza dei giudici del Tribunale amministrativo del Veneto, che hanno sancito l’illegittimità della delibera regionale istitutiva della farmacia comunale all’Auchan. Celso Pancino, presidente di Federfarma Venezia, esprime soddisfazione per la sentenza del Tar che «restituisce equilibrio al sistema locale della distribuzione del farmaco, che non è fatta solo di numeri astratti ma soprattutto di qualità del servizio e vicinanza con gli utenti».
Da quanto si evince dalla sentenza del Tar, l’azienda sanitaria si è limitata a verificare la presenza dei presupposti di legge (superficie di vendita del centro commerciale e distanza dagli altri esercizio farmaceutici), invece di fornire una valutazione sulla congruità della proposta di istituzione della farmacia “rispetto alla finalità di perseguire il migliore servizio farmaceutico al cittadino”. Il Tar del Veneto non si è invece pronunciato sull’illegittimità della deliberazione regionale che prevede il procedimento di istituzione delle farmacie “aggiuntive”, in quanto l’interesse dei ricorrenti è soddisfatto, secondo i giudici amministrativi, con l’annullamento della deliberazione che ha istituto la predetta farmacia.
L’Asl 12 aveva motivato il suo parere favorevole all’apertura spiegando che non vi erano altre farmacie a meno di 1.500 metri, che il centro commerciale superava i 10 mila metri quadri e che il Comune di Venezia aveva esercitato il diritto di prelazione sull’istituzione della nuova farmacia. Ma non è stata valutata la congruità dell’offerta comunale, hanno spiegato i giudici.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia