Nube sospetta di notte due imprenditori finanziano un’indagine

SAN DONÀNube sospetta tra San Donà e Ceggia. Due imprenditori hanno incaricato un istituto di ricerca per studiare campioni d’aria e terra. In questi ultimi mesi il fenomeno insolito è arrivato a...

SAN DONÀ

Nube sospetta tra San Donà e Ceggia. Due imprenditori hanno incaricato un istituto di ricerca per studiare campioni d’aria e terra. In questi ultimi mesi il fenomeno insolito è arrivato a coprire il cielo stellato di Ceggia, soprattutto a notte fonda. «Una nube misteriosa», spiegano i residenti, «visibile anche dai territori di San Donà, di Torre di Mosto e di Cessalto, accompagnata da odori acri».

In ansia decine di famiglie, anche lavoratori che oltre agli odori e all’aria insalubre hanno segnalato ai propri datori di lavoro strane macchie comparse sulle carrozzerie delle auto. La preoccupazione aumenta in quanto, se verrà appurato che queste macchie cadono dalla nube, allora possono posarsi anche su ortaggi e colture e potrebbero essere respirate. La preoccupazione tra giugno e luglio è cresciuta, e chi lavora in zona, è stato costretto a farlo con porte e finestre chiuse, per non far entrare gli odori e l’aria irrespirabile. I due imprenditori hanno finanziato indagini negli ambienti di lavoro interne ed esterne, nonché rilievi satellitari per capire se le proprie attività siano a rischio. Lo hanno fatto in applicazione del testo unico sulla sicurezza e salute dei lavoratori, ma anche, nel caso, emergessero dei dati rilevanti, per valutare di presentare un esposto alla Procura di Venezia. Infine per verificare se gli enti preposti, Comune, Provincia e Regione abbiano o meno adempiuto ai loro compiti autorizzativi e di controllo.

Tutte le attività tecnico-scientifiche e le indagini, finanziate dai due imprenditori, sono state affidate alla Inae Institute for Scientific Research fondata dal perito sandonatese Leopoldo Comparin che è direttore scientifico. Dal 27 agosto è stato attivato il servizio per l’acquisizione continuativa fino al 27 settembre, di tutte le immagini satellitari i cui sensori sono diretti a copertura dell’area del territorio di Ceggia e zone limitrofe. Saranno oggetto di elaborazioni per individuare le aree più critiche. Dopo partiranno le indagini ambientali e strumentali con l’obiettivo di escludere il deposito nel terreno di sostanze pericolose.

«La speranza dei due imprenditori», spiegano all’istituto Inae, «è che questo sia di esempio specie del settore agro-alimentare, e anche dei singoli cittadini, delle aree ritenute critiche, autorizzino l’ingresso nelle proprietà dei tecnici per installare la strumentazione ed effettuare dei campioni del suolo e delle colture». —

Giovanni Cagnassi

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