Nostalgia di naia, è la «vacanza in mimetica»

Una trentina di giovani al corso dei Lagunari: «Fatica e avventura»
Il gruppo di giovani schierati, al centro si nota la chioggiotta Gloria Rossi
Il gruppo di giovani schierati, al centro si nota la chioggiotta Gloria Rossi
 Nostalgia della vecchia naia, in realtà mai conosciuta se non attraverso i racconti dei genitori; voglia di mettersi alla prova; ammirazione per i corpi d'élite, dai lagunari ai parà. C'è tutto questo, e molto di più, nel desiderio che ha spinto 36 giovani a entrare alla caserma Matter, sede del Reggimento Lagunari Serenissima, per indossare la mimetica e vivere come un «Militare per tre settimane». Un'iniziativa del Ministero della Difesa finalizzata a consentire ai giovani che ne fanno richiesta di «avvicinarsi alle forze armate e ai valori e tradizioni di cui esse sono custodi».  La maggior parte dei ragazzi che hanno partecipato al corso dal 18 luglio al 5 agosto era rappresentata da studenti tra i 18 e i 20 anni. C'era, però, anche qualche «militare» con qualche anno in più. Come il 28enne trader padovano che vive a Londra e che ha dovuto abbandonare prima del termine perchè richiamato al lavoro. C'è anche chi ha dato forfait perchè si è reso conto di non farcela o per motivi personali. Alla fine, comunque, sono stati 27 (tra i quali 5 donne) i diplomi consegnati ieri mattina alla Matter e firmati dal ministro della Difesa Ignazio La Russa.  Il bilancio, stando al racconto di chi è arrivato fino in fondo, è esaltante. «Ho sempre ammirato i lagunari e volevo fare un'esperienza militare in un corpo d'élite - racconta Gloria Rossi, chioggiotta di 25 anni, studentessa di Economia - E' stata un'esperienza molto formativa, abbiamo fatto molta fatica fisica, costretti a una disciplina ferrea, a partire dagli orari, con la sveglia alle 6. Ma tanto maggiore lo sforzo, tanto più grande la soddisfazione». Quando ha visto lo spot televisivo «Vivi le forze armate» anche Simone Iagoaci, studente romano di 19 anni, non ha perso un attimo e si è iscritto. «Da quando sono piccolo ammiro le Forze armate - racconta - E' stata un'esperienza stupenda». L'insegnamento che si portano dietro? «Gli istruttori ci hanno fatto capire che qui non esiste la vita individuale, ma c'è sempre il gruppo, la squadra. Si aiuta chi resta indietro, non si lascia mai indietro nessuno». E così se uno sbagliava il giro di campo lo facevano tutti. All'inizio qualcuno sbuffava; poi tutti hanno capito. E qualcuno ha confidato a un istruttore: «Mi avete spaccato, ma sono contento».  «I ragazzi hanno fatto educazione fisica e orienteering, studiato regolamenti e topografia, avuto informazioni sanitarie - spiega il capitano Luigino Teso - Abbiamo utilizzato la canoa, i battelli pneumatici, fatto corsi di voga, usato i barchini d'assalto. Esperienze, avventure che non scorderanno. Ma alla fine credo sia proprio il senso del gruppo quello che gli rimarrà dentro per sempre. Ragazzi che 20 giorni fa nemmeno si conoscevano ora sono diventati amici e sono sicuro che continueranno a rivedersi fuori di qui».  Il prossimo gruppo di «reclute» entrerà in caserma l'ultima settimana d'agosto e ne uscirà a metà settembre. Inutile dirlo: siamo in overbooking, nessun posto a disposizione. Ci sono aspiranti militari in lista d'attesa. Dovranno mettersi il cuore in pace: sarà per il prossimo anno.

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