«No all’elettrodotto aereo» Appello a Zaia e Brugnaro

Dolo. I sindaci hanno chiesto aiuto ai presidenti di Regione e Città metropolitana dopo l’apertura di Terna ad altri 180 giorni di integrazioni in Commissione Via
DOLO. «L’intera area è unita, compatta e coesa. Noi faremo fronte comune e ci metteremo di traverso se vorranno fare l’elettrodotto aereo. Mi piacerebbe che il presidente della Regione Luca Zaia e il presidente della Città metropolitana Luigi Brugnaro prendessero posizione a fianco della Riviera», Così il sindaco di Dolo Alberto Polo ha concluso l’assemblea pubblica contro il progetto di elettrodotto aereo “Dolo-Camin” organizzata venerdì sera dal gruppo “No Elettrodotto Aereo” e da Legambiente. Assemblea pubblica avvenuta all’indomani dell’apertura di Terna che ha chiesto una proroga di 180 giorni per la consegna della documentazione di integrazione al Via, la commissione per la Valutazione dell’impatto ambientale.


All’incontro è stata ribadita la contrarietà di sindaci, comitati e cittadini al progetto aereo e la richiesta di interramento totale della tratta. Erano presenti come relatori i sindaci Alberto Polo, Walter Stefan e Andrea Danieletto, assieme al professor Giovanni Campeol, a Roberto Bano proprietario di Villa Sagredo e ad alcuni cittadini della Valbelluna anche loro impegnati nella battaglia per interrare un elettrodotto. «Rispetto a questo argomento» , ha detto Stefan, «noi non abbiamo modificato la nostra impostazione e la nostra volontà come amministrazioni comunali, e anzi direi che siamo ancora più attenti a far sì che le azioni di contrasto che vengono svolte siano efficaci» . « Non mi tornano i conti», ha detto Stefan, «parlano di 208 sostegni in meno su 281 ma gli altri 73 dove sono? Sono quelli previsti nel progetto aereo probabilmente. Se Terna realizza elettrodotti interrati tra l’Italia e la Francia o a Firenze, non comprendiamo perché non possa avere questa sensibilità nei confronti di un territorio come il nostro che è abitato da più di 100 mila persone e dove ci sono delle bellezze architettoniche che vanno salvaguardate».


È stato poi analizzato il progetto da parte dei volontari di Legambiente e dal professor Campeol. «L’interramento è l’unica vera soluzione tecnologica», ha detto Campeol, «la tecnologia esiste, costa meno ed è più sicura. Visto che l’elettrodotto deve essere compatibile con il progetto dell’Idrovia perché non si è pensato di appoggiarlo sul sedime o sott’acqua» . Roberto Bano, che da anni combatte contro il progetto, ha ricordato come l’Elettrodotto aereo «creerà un danno grave e irrimediabile, danni alla salute umana dei viventi (uomini, animali, acqua, alberi e vegetali), un deprezzamento del patrimonio immobiliare» .


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