Nella pasta al pistacchio c’è un guscio: dente rotto

La pasta era squisita, peccato solo per quel guscio di pistacchio scivolato tra i denti che ha portato alla spaccatura di un dente molare inferiore e che ha costretto il cliente, Fiorenzo Zerbetto, a sedersi qualche giorno dopo non più sulla sedia di un bel ristorante ma sulla scomoda poltrona del dentista. Un’episodio che nei giorni scorsi è arrivato in tribunale dopo che a tre lettere di Zerbetto per la richiesta di risarcimento danni non è mai stata data una risposta.
L’episodio risale alla serata di martedì 22 aprile e si è verificato alla Bio Osteria Plip di via San Donà. L’uomo era a cena con un amico, e aveva deciso di assaggiare una delle specialità della casa - un piatto amato da molti mestrini che frequentano il locale di Carpenedo - e cioè gli spaghetti di farro con pistacchio di Bronte e pepe di Penja. Durante la cena, forchettata dopo forchettata, il cliente si è imbattuto in parti di gusci di pistacchi che, nella fase di masticazione, hanno avuto la meglio sul suo molare inferiore. Un episodio al quale ha assistito anche uno dei gestori, David Marchiori che, come riconosce lo stesso Zerbetto, «ha tenuto un apprezzato comportamento di responsabilità, dichiarando la disponibilità a farsi carico dei danni subìti». Nei giorni successivi al piccolo incidente Zerbetto ha scritto alla Bio Osteria per chiedere il risarcimento - spiegando di aver speso 600 euro per mettere a posto il dente e allegando copia della parcella del dentista - ma non ha mai ottenuto risposta alle tre lettere del 26 aprile, 21 maggio e 7 agosto. Per questo, tramite l’associazione dei consumatori Adico, si è impuntato e ha deciso di promuovere la causa. «Una vicenda che si sarebbe potuta risolvere in pochi giorni e che invece si sta trascinando da tempo. Un errore può capitare a tutti ma pensavamo che l’obiettivo dei gestori di un locale come questo fosse quello di riconquistare la fiducia dei clienti», dice il presidente dell’Associazione, Carlo Garofolini.
La richiesta danni formulata nella causa è di alcune migliaia di euro. Da parte sua Marchiori, gestore del locale, spiega: «Non abbiamo mai pensato di non riconoscere al signor Zerbetto quanto suo diritto. Purtroppo questioni contingenti e mancanza di risposta del nostro fornitore ci hanno impedito di dargli una risposta tempestiva. Trattandosi di guscio di pistacchio su confezione di pistacchi sgusciati non potevamo prevenire del tutto l'accaduto. Detto questo alla riapertura sarà nostra priorità ricontattare il signor Zerbetto per riconoscergli il dovuto». (f.fur.)
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